Mezzo secolo al fianco degli ultimi, la Caritas diocesana spegne 50 candeline con un libro foto

Alla presentazione la testimonianza di 4 giovani del servizio civile: "Quel poco che facciamo diventa enorme"

Cinquant’anni di attività e progetti a servizio degli ultimi, o meglio dei penultimi come dice don Armando Zappolini, “perché gli ultimi spesso non riusciamo a raggiungerli”. Cinquant’anni con i piedi nel fango, per usare la metafora dello stesso Zappolini, direttore della Caritas della diocesi di San Miniato che questa mattina (26 novembre) ha celebrato mezzo secolo di storia con un libro.

È il testo firmato da Mimma Scigliano con l’aiuto di Fabrizio Mandorlini, presentato nel convento di San Francesco alla presenza del sindaco Simone Giglioli, dell’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli e del vescovo Andrea Migliavacca, intervenuto alla vigilia del suo insediamento nella diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro che avverrà nella giornata di domani.

Migliavacca resterà comunque amministratore apostolico, presenziando il 4 dicembre alla cerimonia di apertura del Giubileo per i 400 anni della diocesi di San Miniato. “È bello ricordare che di questi 400 anni ne abbiamo avuti 50 di Caritas”, ha detto Migliavacca, sottolineando come siano proprio i poveri “a permettere alla Chiesa di essere tale”.

Da qui il titolo, La Chiesa di fuori, volutamente dal doppio significato: da un lato per richiamare una Chiesa che sa aprirsi agli ultimi e alle periferie, “ma anche per sottolineare qualcosa che esce dagli schemi e che rompe la consuetudine – ha detto Migliavacca – perché fare la carità vuol dire perdersi, sprecarsi, uscire nostre comodità. E per farlo bisogna essere davvero fuori di testa”.

Una sorta di ‘follia’ che spesso, però, regala qualcosa di inaspettato e di indimenticabile tra i ragazzi che hanno l’opportunità di spendersi per gli altri. Lo dimostrano le testimonianze di quattro giovani che stamani hanno portato la propria testimonianza del servizio civile svolto in Caritas. È il caso di Claudia Muscarella di Empoli, che proprio dentro una casa famiglia ha trovato la sua vocazione, decidendo di intraprendere il corso per oss e iscriversi all’università per diventare educatrice, ma è anche la storia di Katiuscia Montagnani di Marti, che da marzo aiuta persone in difficoltà a scrivere un curriculum e cercare lavoro, oltre a impegnarsi tre volte la settimana all’Emporio solidale di Santa Croce. “Il poco che noi facciamo diventa qualcosa di enorme, non solo per noi ma anche per le persone alle quali poi raccontiamo la nostra esperienza” ha aggiunto Matteo Valenzano di Ponte a Egola, che insieme a Caterina Montanelli di Santa Maria a Monte ha preso parte ai viaggi del progetto “4 del pomeriggio”, che li ha condotti a Scampia e nelle baraccopoli dei braccianti stranieri impiegati in Puglia.

“Quanti cristiani che vivono nelle nostre comunità hanno davvero la percezione della povertà come ce l’hanno i nostri volontari”, ha detto don Armando Zappolini definendosi “un sognatore con i piedi nel fango”. È il fango della povertà, col quale Zappolini, col suo stile diretto e senza giri di parole, ha voluto raccontare un differenza che ancora esiste tra cristiani e spesso fra gli stessi sacerdoti. “Col fango che troviamo tutti i giorni dobbiamo entrare a insudiciare le nostre chiese, perché qualcuna è fin troppo lucida, troppo pulita. Dobbiamo far capire ai nostri amici cristiani e anche a qualche sacerdote – ha concluso Zappolini – che quel fango fa parte delle loro preghiere”.

A sottolineare l’importanza della Caritas per la tenuta del tessuto sociale sono stati del resto il sindaco Giglioli e l’assessore Spinelli. “Abbiamo bisogno di fare rete – ha detto l’assessore regionale – non solo perché assistiamo a un aumento della povertà soprattutto perché aumenta la complessità delle situazioni di difficoltà. Anche fra gli adolescenti sta crescendo la povertà alimentare, e molti di loro abbandonano gli studi perché non vogliono essere un pese per le famiglie. L’ascensore sociale si è bloccato”.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Cuoio in diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.