La casa delle associazioni intitolata a Graziano Bertelli






Un omaggio allo storico dipendente e volontario della Misericordia
La moglie Sandra non ha dubbi: tra tutti i riconoscimenti collezionati nel tempo questo è senza dubbio quello che gli avrebbe fatto più piacere. Graziano Bertelli avrebbe sicuramente apprezzato la scelta di dedicare proprio a lui la cosiddetta Casa delle Associazioni, lo spazio che l’amministrazione comunale di Santa Croce ha inaugurato lo scorso marzo, in corso Mazzini, per dare alle associazioni del paese uno spazio per riunioni e iniziative. Da questa mattina (5 novembre) grazie al voto unanime del consiglio comunale, questo spazio porterà per sempre il nome e il ricordo di Bertelli, storico dipendente e volontario della Misericordia di Santa Croce, di cui è stato a lungo responsabile della Protezione civile.
“Un uomo indimenticabile per questa comunità” ha detto la sindaca Giulia Deidda prima di scoprire la targa insieme alla moglie Sandra e alle figlie di Bertelli Francesca e Federica. Presenti per l’occasione decine di volontari della Misericordia di Santa Croce, ma anche alcuni della Pubblica Assistenza e dell’Associazione nazionale carabinieri, insieme a capigruppo e consiglieri di maggioranza e opposizione. “Perché quando dobbiamo riconoscere chi ha fatto tanto per Santa Croce – ha esordito Deidda – i cuori e le opinioni si uniscono, al di là della politica”. Dipendente della Misericordia dal ’76 al 2055, Bertelli è stato anche e soprattutto un volontario, nonché responsabile della Protezione civile, con la quale ha partecipato a missioni di soccorso in Italia e all’estero. “Era immancabile in ogni momento della sua comunità – ha proseguito la prima cittadina – sempre impegnato a servizio di Santa Croce ma anche della comunità nazionale in occasione di terremoti e calamità. Ha lasciato un segno di amore in tutte le persone che oggi sono qui, a cominciare dai volontari che spesso erano soliti chiamarlo ‘babbo’, non solo per quelle mani così grandi ma soprattutto per quello che voleva trasmettere a chi sarebbe rimasto dopo di lui. Con questa intitolazione vogliamo restituire solo un piccolo pezzo di tutto quello che ha fatto per la nostra comunità. Una memoria che vogliamo tramandare, perché sono convinta che riempire il nostro territorio di queste tracce permetta di lasciare nella comunità un’ispirazione per il futuro”.
Un esempio e un modello che “ci auguriamo sia di buon auspicio per l’incremento del volontariato”, ha sottolineato il vicegovernatore della Misericordia di Santa Croce Alessandro Marconcini, portando anche il saluto del governatore Piero Conservi. “Questo gesto rappresenta una testimonianza che continua in un luogo concreto – ha aggiunto il direttore della federazione delle Misericordie toscane Filippo Pratesi -. Una testimonianza che ci insegna e ci stimola nel continuare a spendere la vita per gli altri in modo corretto, disinteressato e condiviso”.