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“Sono scesi da un’auto scappata in fretta e me li sono trovati in giardino”, Halloween da paura a Staffoli

1 novembre 2022 | 19:34
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“Sono scesi da un’auto scappata in fretta e me li sono trovati in giardino”, Halloween da paura a Staffoli

“Le telecamere avrebbero aiutato, almeno a identificare l’automobile”. Cicala all’Amministrazione: “E’ il momento di passare dalle parole ai fatti”

Magari la serata l’avranno scelta anche a caso, ma di certo l’effetto spaventoso lo hanno sortito. Un effetto che, purtroppo, ci metterà molto a sparire del tutto. Era il pomeriggio, più che la notte di Halloween a Staffoli di Santa Croce sull’Arno. Con il cambio dell’ora, però, il buio era già sceso, tanto che i residenti impegnati nel taglio dell’erba in giardino si erano già ritirati in casa. Mancava una manciata di minuti alle 18.

“Avevo appena tagliato l’erba da mia mamma – racconta una donna -. Sono entrata in casa e stavo chiacchierando con lei e la vicina. A un certo punto abbiamo sentito arrivare un’auto. Abbiamo pensato fosse un genitore che accompagnava i bambini per ‘dolcetto o scherzetto‘ e così ci siamo messe a cercare qualcosa. Solo che la foga con cui abbiamo sentito gli sportelli chiudersi e la velocità con cui l’auto si è allontanata non ci sono sembrati normali.

Anche i passi di avvicinamento al cancello non erano proprio quelli di bambini festanti”. Così la donna si è affacciata alla finestra aperta e con la luce accesa e ha guardato fuori. “Era già entrato in giardino, spalle al muro del cancello. Non era un bambino, ma un uomo adulto, senza capelli ma con una giacca di pelle rosso scuro“. Così è uscita e ha chiesto chi fosse e cosa volesse. “Non ho toccato niente” è stata la risposta più volte ripetuta, insieme a un “cosa vuoi bastarda?” detto mentre sono spuntati altri due uomini, con cappuccio e felpa nera a nascondere il viso. A uno dei due, a un certo punto, il cappuccio è sceso. “Ho visto capelli neri e barba. L’uomo senza cappuccio aveva qualcosa in mano per come teneva le mani, ma poteva essere qualsiasi cosa, dal cellulare a un cacciavite o un’arma. Ho detto che avrei chiamato i carabinieri, ho composto il numero sul cellulare e allora sono andati via, verso via Porto alle lenze”. I due a passo svelto, l’uomo a volto scoperto a passo lento, come se non fosse neppure turbato da quella circostanza di certo anomala.

L’allarme è partito svelto in quel pezzo di territorio vicino alla zona boscata delle Cerbaie, ultimamente ancor più osservata speciale. “I vicini sono rimasti alla finestra a lungo”, prima di una notte sembrata davvero lunghissima. Anche per i tre, probabilmente, che sono stati avvistati in un altro giardino. “Quel testimone racconta di aver visto che avevano un marsupio. Io quello non l’ho notato, ma visto che il tipo con la giacca rossa mi rispondeva a tono e non indietreggiava per niente, mi sono sentita di parlare e raccogliere più informazioni possibile. Certo, le telecamere avrebbero aiutato, almeno a identificare l’automobile perché quella noi non l’abbiamo proprio vista”.

Telecamere che, a gran voce, torna a chiedere anche la consigliera comunale Benedetta Cicala, anche a nome del resto dei consiglieri dell’Opposizione. “La richiesta di videosorveglianza – ricorda – è quella che facciamo più spesso proprio per scoraggiare episodi come questo o magari aiutare le forze dell’ordine nelle indagini. Dall’amministrazione comunale sentiamo sempre tanti discorsi ma anche pochi fatti. E’ il momento di passare dalle parole ai fatti”.