Tra i padri del calcolo elettronico in Italia, si formò e insegnò a Pisa

Arrivato per studiare all’università negli anni ’40, è stato per due decenni direttore del Centro Studi Calcolatrice Elettronica
Ieri 10 ottobre, a Bologna è morto il matematico Gianfranco Capriz, a quasi 97 anni. Tra i padri del calcolo elettronico in Italia, era professore emerito dell’Università di Pisa, allievo della Scuola Normale Superiore negli anno ’40.
Tra i matematici più importante in Italia della seconda parte del Novecento è stato per due decenni, dal 1963 al 1983 Direttore del Centro Studi Calcolatrice Elettronica (CSCE) con sede a Pisa (poi trasformato nell’Istituto di Elaborazione della Informazione) e poi del CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico).
Capriz era arrivato a Pisa nel 1945 per il concorso di ammissione della Scuola Normale Superiore. Dopo la laurea all’Università di Pisa e il dottorato alla Scuola Normale, è stato nominato da Mauro Picone ricercatore all’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo di Roma (1951-56). In questo periodo inizia la sua attività di ricerca in Meccanica Razionale e da Roma si trasferisce a Stafford (Regno Unito), per lavorare per la English Electric Company (1956-62) come matematico ricercatore e programmatore.
Venne richiamato in Italia quando il rettore dell’Università di Pisa Sandro Faedo gli chiese di contribuire alla creazione in città della più grande concentrazione mai realizzata in Italia di attività di ricerca e sviluppo nel campo dell’informatica. Frutto di questo impegno sono i centri CSCE e CNUCE, tra i più progrediti centri di calcolo elettronico dell’epoca. In quegli anni impegnativi Capriz, che nel 1966 aveva ricevuto la cattedra di Meccanica Razionale all’Università di Pisa, ebbe un ruolo centrale anche nella creazione di una scuola di Fisica del Continuum, che si avvalse tra gli anni Sessanta e Novanta della contemporanea presenza in città di studiosi del livello di Andreotti, Barsotti, Bombieri, Campanato, Prodi, Stampacchia, Vesentini e De Giorgi.