Il pallone in piazza Montanelli divide Fucecchio: “Serve una soluzione”



C’è chi chiede di far rispettare il divieto e chi propone soluzioni alternative
Si riaccende a Fucecchio il dibattito sui ragazzi che giocano a pallone in piazza Montanelli. Un dibattito che ciclicamente si riattiva, ogni volta che qualcuno “accende la miccia”. Questa volta partita sui social, con gli interventi che superano il centinaio e i partecipanti che si dividono tra favorevoli e contrari. Anche se, più che di favorevoli, si dovrebbe parlare di chi eventualmente “giustifica” il comportamento dei giovanissimi aspiranti calciatori con l’assenza di spazi appositamente attrezzati nelle immediate vicinanze della piazza. I ragazzi che giocano a pallone, per la maggior parte infatti, abitano nella zona adiacente o circostante piazza Montanelli.
Il pallone si sa, da sempre divide: chi tiene per una squadra e chi per un’altra. Stavolta a dividere è un gruppo di ragazzi, forse poco più che bambini, che impiegano buona parte del pomeriggio in partite a pallone nella piazza principale della città. “Non è consentito – scrivono alcuni -. Per giocare a calcio ci sono i campetti, che di dovere deve intervenire ad impedirlo, i cartelli lo dicono chiaramente”. Di parere opposto altri: “Che male fanno? Danno vita alla piazza e poi non ci sono spazi appositi nelle vicinanze”.
Ognuno ha le sue ragioni, in effetti il gioco del calcio, ma anche l’utilizzo di skeatbord e bici nella piazza non è consentito, e può essere anche pericoloso perché può capitare di colpire o investire un passante, come pare sia successo, senza gravi conseguenze, più volte. È vero anche che al calcio si deve giocare nei campetti che a Fucecchio certo non mancano, ma in questo caso non tutti i genitori dispongono di possibilità organizzative o logistiche per accompagnare e riprendere i figli.
È vero anche che nelle immediate vicinanze della piazza non vi sono spazi da poter utilizzare per giocare a pallone, a meno che l’amministrazione comunale non si decida ad attrezzare il giardino Cardini in corso Matteotti, poco distante e spoglio da sempre di strutture ludiche. Oppure potrebbe essere attrezzata con due porte anche l’area a verde pubblico interna a via Leonardo da Vinci angolo viale Buonarroti non molto distante, anche questa da sempre spoglia di strutture ludiche.
Problemi che un tempo, precisano alcuni, non esistevano, perché la maggior parte dei ragazzi del centro storico si ritrovavano al campetto del convento dei frati in via delle Fornaci, o alla Casa del Fanciullo in vicolo delle Carbonaie. Si tratta del periodo compreso tra la fine degli ’50 e quella degli anni ’70, quando generazioni di ragazzi hanno frequentato le due strutture che erano anche luoghi di socializzazione, insegnamento e istruzione, che tanti fucecchiesi portano ancora nel cuore. Si sa, i tempi cambiano, e con essi anche le generazioni e le persone, e niente resta come prima.
Per questi motivi i responsabili della vita civile di una comunità dovrebbero confrontarsi con i tempi e gli usi e costumi che sono cambiati e magari decidere se far rispettare i regolamenti e al tempo stesso creare delle alternative valide per ricreare quegli spazi, luoghi ed abitudini perdute nel tempo. Servono azioni concrete per ridare legalità e vivibilità ad un paese in cui ognuno possa avere il suo spazio debitamente attrezzato per trascorrere in pace e serenità il proprio tempo libero.