Cuoio e calzature, segnali di ripresa: l’export cresce del 23%

5 ottobre 2022 | 10:50
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Cuoio e calzature, segnali di ripresa: l’export cresce del 23%

I dati del primo semestre dell’anno riportano l’ottimismo

I dati Istat, riferiti al periodo gennaio-giugno 2022, elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest con la collaborazione dell’Istituto studi e ricerche – Isr, mostrano una crescita del 13,8% delle esportazioni delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa che arrivano a 5,7 miliardi di euro di controvalore: una quota che rappresenta il 22% del totale delle esportazioni dell’intera Toscana.

Si tratta di una crescita di rilievo ma che risulta inferiore rispetto all’Italia (+22,5% rispetto al medesimo periodo del 2021), ma superiore alla Toscana che mette a segno un +9,9%.

Dal lato importazioni, l’area su cui insiste la Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest segna un +42%: un valore leggermente inferiore rispetto all’Italia (+44,4%) ma superiore alla crescita registrata in Toscana (+27,8%).

Tali evoluzioni sono dovute, in buona parte, al combinato disposto del forte incremento dei prezzi a loro volta determinato dai forti rincari delle materie prime e dell’energia e dal deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro.

Dopo il crollo legato al “grande lockdown” del 2020 e la netta ripresa del 2021, anche i primi sei mesi del 2022 confermano il buon andamento dell’export pisano. Il valore delle vendite all’estero ha infatti sfiorato i 2 miliardi di euro, segnando una crescita del +20,3% corrispondente ad oltre 300 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato molto prossimo a quello nazionale e che supera di gran lunga quello regionale. La crescita dei primi sei mesi del 2022 interessa la quasi totalità dei settori provinciali, ed è trainata da quelli peculiari dell’economia pisana come cicli e motocicli, pelli, calzature e dei prodotti farmaceutici.

Anche sul fronte delle importazioni la provincia di Pisa presenta numeri in aumento raggiungendo circa 1,4 miliardi di euro di controvalore ed un incremento di oltre il 45% rispetto allo stesso semestre del 2021.

A pesare su questi risultati contribuiscono i forti rincari delle materie prime, dei semilavorati e dell’energia così come il deprezzamento dell’euro sul dollaro che se è vero che rende più competitive le nostre esportazioni, rende più cari gli acquisti dall’estero.

Cresce il cuoio calzature

Quello della farmaceutica pisana è il dato che, in termini di percentuale di crescita, si stacca da tutti gli altri: +68,8% rispetto al 2021 corrispondente ad un incremento di valore di oltre 50 milioni di euro e concorrendo per 3 punti percentuali ai 20,3 di crescita complessiva dell’export. Una dinamica, quella delle esportazioni di medicinali e prodotti farmaceutici, che per ovvi motivi ha tratto vantaggio nel 2020 e nel 2021 dalla nota emergenza sanitaria ma che, nella prima metà del 2022, presenta un risultato addirittura in ulteriore crescita, nonostante che gli effetti della pandemia si siano notevolmente ridimensionati. Così come avvenuto nel 2021, anche nel 2022 si confermano gli ottimi risultati in alcuni paesi europei come Austria (+69,4%), Spagna (+38,9%) e Francia (aumentato di sette volte).

In questo scenario di diffuso miglioramento delle esportazioni pisane, nel 2022 continuano a distinguersi, così come era avvenuto nel 2021, i cicli e motocicli che con un +17,3% spiegano ben +4,47 punti della crescita complessiva dell’export e mantengono il settore in prima posizione a livello provinciale. A far crescere le vendite all’estero di motocicli hanno in particolare contribuito gli Stati Uniti (+59,5%), Germania (+7,1%), Spagna (+14,2%), Austria (+23,7%) ma anche paesi molto lontani come la Cina in forte crescita (export aumentato di otto volte).

Il cuoio, nel primo semestre 2022, migliora sensibilmente la già buona performance dello stesso periodo del 2021, conseguendo un incremento del +23% e contribuendo per 3,8 punti percentuali alla crescita complessiva dell’export pisano. Un dato decisamente positivo, soprattutto se comparato ai due anni consecutivi di crisi che avevano interessato il comparto anche nel periodo pre-covid. Il cuoio del distretto di Santa Croce ha confermato, ed in alcuni casi migliorato, il buon andamento su tutti i principali mercati di sbocco: Francia (+65%), Spagna (+24,1%), Portogallo (+36,7%). È migliorato sensibilmente l’export verso gli Stati Uniti (+44,2%) mentre si è rilevata una netta contrazione delle vendite verso il Regno Unito (-8,8%) che, tuttavia, nel 2021, aveva fatto registrare un autentico exploit, addirittura sestuplicando il valore rispetto al 2020. Per quanto riguarda il mercato asiatico vanno a gonfie vele le vendite di cuoio dirette in Cina (+17,7%) ma soprattutto verso le Filippine e Cambogia dove sono più che raddoppiate. In calo, invece, le esportazioni dirette in Vietnam (-15,3%) e Hong-Kong (-2,2%).

Crescita a due cifre anche per l’abbigliamento (+29,4%). Anche per questo settore dinamiche positive si sono registrate per Stati Uniti (+63,4%) e Francia (+84,7%). In calo invece le vendite dirette ad Hong Kong (-13,8%): una tendenza che aveva riguardato anche il 2021 e che nel 2022 fa retrocedere tale destinazione dal primo al terzo posto dei paesi di destinazione dell’abbigliamento pisano.

La situazione è fortemente migliorata anche nelle calzature dove l’export nei primi sei mesi del 2022 è cresciuto del 30,5%. Netta la ripresa in alcuni paesi di riferimento nei quali, nel 2021, si erano conseguite flessioni severe come gli Stati Uniti (+42,1% nel 2022, dopo il -13% del 2021) e la Germania (+89,7% nel 2022 dopo il -17,2% nel 2021). Vendite in aumento confermate per Francia (+53,6%) e Regno Unito (+14,1%). Molto buono, infine, il dato relativo ai Paesi Bassi (quintuplicato).

L’export della meccanica nel primo semestre del 2022 resta invariato rispetto all’anno precedente (-0,1%). L’area europea è stata caratterizzata da andamenti positivi per i principali mercati di sbocco: Germania (+6,8%), Francia (+17,7%) e Spagna (+11,3%). Nel resto del mondo il dato è molto positivo negli Stati Uniti (+49%) mentre cala in Corea del Sud (-30,8%) e Cina (-62,7%). Scendendo nei sotto-settori più rilevanti della meccanica i dati evidenziano una situazione frastagliata con le macchine di impiego generale (motori e turbine, apparecchiature fluidodinamiche, pompe, compressori, valvole, ecc.) che arretrano del 9,1% mentre crescono le altre macchine per impieghi speciali (+4,1%) e altre macchine per impiego generale (forni, macchine per il sollevamento, utensili portatili a motore, refrigeratori non domestici, ecc.), +39,1%.

Nel 2022 anche l’export di bevande pisane (prevalentemente vino), che già era tornato a crescere nel 2021, prosegue con la stessa tendenza anche se con risultati non esaltanti (+1,9%). Per il vino, infatti, non vanno dimenticati gli effetti della crisi della ristorazione internazionale, indotta dalla pandemia, che ha messo in difficoltà soprattutto i piccoli produttori a causa della loro maggiore esposizione sul canale Horeca rispetto alle grandi cantine che, invece, sono più presenti nella Gdo (grande distribuzione organizzata). Risultati buoni si sono registrati in Giappone (quasi triplicate le vendite), Paesi Bassi (+78,2%), Svezia (+15,5%), Polonia (+48%) mentre le flessioni hanno riguardato importanti mercati di riferimento come Stati Uniti (-10,2%), Germania (-7,2%), Finlandia (-15,1%) e Cina (-52,6%).

Tra i settori tradizionali destinati al consumo finale continua la crescita delle esportazioni di mobili (+10,3%). Semestre positivo anche per i prodotti di base (+46,6%), gli altri prodotti chimici del +17,4%, gli utensili (+39,4%) ed il vetro (+9,6%).