Scarselli: “Assolti perché manca la colpa grave, ma gli opuscoli li ha pagati il Comune”

“La mia morale mi avrebbe impedito di spendere 8mila per un opuscolo a due mesi dalle elezioni e mi vergognerei di porre a carico del Comune le spese del mio avvocato”
“Il sindaco dovrebbe ricordare ai propri cittadini che la Corte dei Conti, per legge, può condannare solo per colpa grave o dolo e che la sentenza non ha certamente messo in discussione il fatto che siano stati spesi quasi 8mila euro del Comune per un opuscolo illustrativo a due mesi dalle elezioni. E’ altrettanto certo che i sindaci di Santa Maria a Monte e Santa Croce sull’Arno hanno redatto e distribuito opuscoli simili pagandoli di tasca propria (o meglio pagati dal proprio comitato elettorale)”.
La precisazione è di Luca Scarselli, quello che, a titolo personale precisa, come cittadino, aveva presentato un esposto alla Corte dei conti per opuscoli di fine mandato pagati dal Comune di Castelfranco di Sotto solo qualche settimana prima delle elezioni che vedevano candidata parte della giunta uscente. “Nel 2019 – racconta Scarselli -, a poco più di due mesi dalla data delle elezioni comunali, il Comune di Castelfranco aveva speso 7.689,00 euro per redigere e stampare 5mila opuscoli illustrativi. Nei suddetti opuscoli appariva in seconda pagina la foto del candidato a sindaco Gabriele Toti e nello stesso opuscolo, denominato bilancio di fine mandato, si illustrava praticamente cosa aveva fatto il Comune nei 5 anni precedenti. Dai fatti sembrava che il Comune avesse fatto pubblicità al sindaco Gabriele Toti”.
Il sindaco Toti, il vicesindaco Federico Grossi, l’assessore Chiara Bonciolini e l’ex vicesindaco Lida Merola “venivano processati innanzi alla Corte di Firenze che alla fine li assolveva. A causa della assoluzione, il Comune di Castelfranco di Sotto veniva condannato a pagare le spese dei legali dei suddetti amministratori”. Per Scarselli, però, “vanno chiariti alcuni aspetti della vicenda”. A partire dal fatto che “il sindaco, parlando di assoluzione, dovrebbe chiarire ai propri cittadini che la Corte dei Conti ha assolto i suddetti amministratori pubblici perché ha ritenuto che non ci fosse colpa grave”.
A motivare l’esposto tra l’altro, per quesi soldi pubblici che potevano essere spesi diversamente, ricorda Scarselli, è stato il fatto che “il sottoscritto, nell’estate precedente, si è trovato in casa di uno sfrattato ad aspettare ore nella speranza di ricevere 500 euro per rinviare lo sfratto di una famiglia che rischiava di finire in mezzo alla strada. Quei soldi non sono mai arrivati… ed è cosi evidente lo sdegno di chi ha visto spendere quasi 8mila euro per un opuscolo e invece niente per una famiglia che rischiava di finire sotto i ponti”.
Un modo diverso di fare politica, aveva detto il sindaco Toti. Affermazione con cui si trova d’accordo Scarselli. “Siamo diversi perché certamente la mia morale mi avrebbe impedito di spendere 8mila per un opuscolo a due mesi dalle elezioni comunali e ora mi vergognerei troppo di porre a carico del Comune le spese del mio avvocato… e sottolineo mio avvocato. La ringrazio per avere sottolineato la differenza che intercorre tra noi due perché mentre io ero sotto la canicola estiva a cercare di salvare una famiglia dallo sfratto forse lei era nel suo ufficio, con l’aria condizionata, a pensare quale foto mettere sul suddetto opuscolo.
Così, di tutto la ringrazio, a parte per una cosa: la relatività della morale in politica a nostri giorni, quella la conoscevo già”.