Vanni: “Il centro è un dormitorio. Il futuro di Santa Maria a Monte riparte dal parcheggio”

Promosso un incontro per scambairsi idee e progetti
“La partenza per un futuro del centro di Santa Maria a Monte e per dare un valore reale agli immobili, oggi valore quasi zero, è un parcheggio vicino al centro e capiente, poi il resto viene da sé”. Ne è certo Alberto Fausto Vanni del Partito Repubblicano Italiano e per parlarne ha organizzato un incontro per stasera 16 settembre alle 21,30 nella sala del consiglio comunale di Santa Maria a Monte.
“Una piazza così non la meritiamo – spiega -. Unica nel suo genere, per un paese in collina, dove si affacciano importanti edifici come il palazzo comunale, la caserma dei carabinieri, due banche e cinque attività commerciali. Purtroppo da tempo questa piazza ospita auto, quindi è un parcheggio, mentre la sua destinazione dovrebbe essere un’Agorà, luogo d’incontro, c’è stato speso oltre un milione di euro, doveva diventare il salotto buono di Santa Maria a Monte, arredata con ombrelloni, tavolini e luci.
Adiacente alla piazza denominata della Vittoria ci sono i giardini pubblici, di recente sistemazione, un po’ trascurati con un’ ottima vista sul piano, peccato che alberi ostacolano la visione del Val d’ Arno e delle colline circostanti. Insomma la materia prima c’è basterebbe piazza della Vittoria non destinarla a parcheggio e i giardini adiacenti con una opportuna manutenzione programmata. Per fare un progetto di valorizzazione del centro di Santa Maria a Monte occorre un parcheggio vicino al centro e capiente, oltre 150 posti auto. Quale potrebbe essere la soluzione? Già cinque anni fa uno studio fatto dal sottoscritto in collaborazione con tecnici e architetti presentammo una probabile soluzione, cioè un parcheggio ai piedi della collina, nella valle del Marchetti, collegato con via Lungomonte e dal parcheggio a piazza della Vittoria con una sorte di funicolare o meglio ascensore orizzontale, prendendo esempio da centri collinari come Todi e Certaldo che hanno adottato questo mezzo e sta dando ottimi risultati (per approfondire).
Ma sicuramente questa non sarà l’unica soluzione, chi ha altre proposte si faccia avanti e confrontiamoci. Oggi le attività commerciali non hanno vita, il centro è un dormitorio. Anche l’operazione Il paese che vorrei da parte dell’amministrazione comunale e nella persona dell’assessore alle attività produttive Roberto Michi, che è costato migliaia di euro non ha dato alcun risultato positivo. Le venti botteghe aperte sono state costrette alla chiusura”.