Per mezzo secolo le crede morte, ma dagli atti le gemelle sono vive: “Aiutatemi a trovare le mie sorelle”




L’uomo ha ritrovato gli atti di nascita dopo la morte della madre: “Voglio che sappiano che hanno un fratello e poterle abbracciare”
Scavando nei documenti della mamma, deceduta, l’uomo, ha trovato gli atti di nascita delle sorelle gemelle nate a Firenze nel 1970. Gemelle che credeva non essere più in vita e che, ora, cerca disperatamente. Una storia incredibile, come in un film, ma vera, e un appello accorato per ritrovare chi non ha mai conosciuto, dopo oltre mezzo secolo, ben 52 anni.
“Mi hanno sempre raccontato che una era morta la sera stessa della nascita, l’altre la mattina successiva” spiega.
“Negli atti di nascita – precisa pubblicando le immagini – c’è scritto a chiare lettere che sono state date all’istituto degli Innocenti. La data molto chiara dimostra che sono state affidate 3 giorni dopo la nascita. Quindi non erano morte”.
“Come si può fare per ritrovarle? – chiede -. I nomi all’atto di nascita sono: Daniela Vanella e Sonia Vanella. (Quindi riconosciute da mia madre?). Le gemelle sono nate il 23 gennaio 1970, nel reparto Maternità di Careggi a Firenze”.
“Attenzione – aggiunge -, i nomi potrebbero essere stati cambiati, ma non credo la data di nascita. Qualsiasi cosa sia successa desidero tanto ritrovare le mie sorelle. Credo che siano state divise e sicuramente una non sa dell’esistenza dell’altra e vorrei sapessero anche che hanno un fratello che non vede l’ora di poterle abbracciare”.
Daniele Bronzi, editore di una web radio fiorentina, contattato dalla nostra redazione, ha fornito ulteriori particolari. “La mamma e il babbo quando sono nato, nel ’63, non erano sposati, il babbo era separato e ancora non esisteva il divorzio, in Italia. Anche io, come le gemelle, ho portato il cognome della mamma fino a quando si sposarono. Ero in ospedale anche io, ricoverato, quando nacquero le due sorelline e so che le vidi, ma ho un ricordo annebbiato. La mamma era casalinga, lavorava solo il babbo, dipendente in una ferramenta, e con un solo stipendio già faticava a mantenere la famiglia. Quindi sono certo che le bimbe siano state date in adozione. Spero tanto di poterle conoscere, finalmente”.