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“Le frazioni che vorrei” rinascono dalla piazza: i progetti di recupero li fanno i cittadini

28 luglio 2022 | 19:17
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“Le frazioni che vorrei” rinascono dalla piazza: i progetti di recupero li fanno i cittadini

E’ partito da Ponticelli il processo di partecipazione pubblica

La piazza come elemento dell’identità di una comunità, ma anche come spazio pubblico vivibile, utilizzabile e fruibile da parte del cittadino, dove si snodi la vita di una comunità, dove le persone si possano incontrare, vivere insieme, far circolare le idee e l’identità possa rafforzarsi e riprendere vigore, sopratutto dopo l’epoca covid che a lungo ha rinchiuso i cittadini in casa.

È questo l’idea alla base del progetto di recupero delle quattro piazze della frazioni del comune di Santa Maria a Monte che il sindaco Ilaria Parrella sta cercando di realizzare, passando attraverso un processo di partecipazione pubblica che alla fine dovrebbe sfociare in un progetto di recupero. Niente di troppo nuovo per chi si occupa di urbanistica, ma anzi un’idea che è alla base della progettazione della città e dei centri urbani dai tempi dei greci, il concetto infatti è sempre quello dell’agorà greca o se si preferisce del foro romano, ovvero la creazione di un spazio comunitario capace di mettere in relazione gli abitanti di un luogo. A Ponticelli il percorso di progettazione delle idee riguarda la piazza di fronte al Bar Giancarlo (ne avevamo parlato qui), che poi per la toponomastica sarebbe piazza 2 Giugno, a Montecalvoli piazza del Comune nel centro storico, a Cerretti piazza don Parretti e a San Donato piazza della Chiesa.

“Noi – spiega la sindaco Ilaria Parrella – vogliamo ridare a questi spazi una funzionalità, una vivibilità e un’utilità per le comunità, vogliamo valorizzarli e renderli il punto di partenza di un percorso di riqualificazione, però non ci interessa fare dei progetti calati dall’alto e per questo abbiamo chiesto a due studi professionali, uno di Lucca e uno di Montopoli, di realizzare un’idea di massima del progetto di riqualificazione che poi abbiamo sottoposto alle consulte e in questi giorni stiamo sottoponendo ai cittadini, questa sera 28 luglio c’è quello di Montecalvoli. In questi modo faremo un percorso che gradualmente dovrebbe arrivare a creare il progetto di uno spazi disegnato anche sulla base della esigenze manifestate dai cittadino. Non sono progetti facili, realizzare in piazza che assolva a tutte queste funzione non è facile. Se da un lato si deve andare a creare degli spazi in grado di essere vissuti dal cittadino, dall’altro abbiamo bisogno di creare degli spazi che ricolleghino i vari elementi urbanistici del luogo senza snaturarli. Per il momento non è possibile dire molto anche perché stiamo lavorando sulla progettazione di un’idea. I progetti arriveranno più in là. A rendere difficile anche la progettazione è il fatto che si va ad intervenire su spazi nati spontaneamente, che non hanno progettazione recente, ma che ci vengono consegnati dalla storia così come sono, l’importante però è arrivare ad avere un’idea chiara e che tenga conto della varie funzioni a cui dovrà assolvere la piazza riqualificata”.

A Montecalvoli l‘idea di massima piazza del Comune prevede una riqualificazione attraverso la valorizzazione degli elementi urbanistico-architettonici ancora visibili, che fanno la storia di quel luogo, attraverso un collegamento fatto con elementi decorativi nella pavimentazione, una rivisitazione moderna di quello che fece per certi versi Michelangelo nella piazza del Campidoglio a Roma, poi al momento è stata pensata una serie di sedute e vari spazi all’interno della piazza che tengano conto della vocazione storica di quei luoghi.

A Ponticelli, l’idea per piazza 2 giugno detta “di Grappino”, di fronte al bar Giancarlo, è quella di utilizzare la vecchia pista da ballo circolare e arrivare alla realizzazione di uno spazio con un sistema di sedute e la realizzazione di un piccolo palco, magari da utilizzare per eventi. Inoltre la piazza sarà arricchita dai disegni dei bambini della scuola che daranno il colore e la decorazione alle strutture murarie, oltre da una rivisitazione complessiva dello spazio verde, che vuole farne in qualche modo un affaccio sul fiume, magari da mettere in collegamento con future piste ciclopedonali che valorizzino i corsi d’acqua.

A San Donato invece la piazza verrà parzialmente chiusa al traffico rendendone una parte pedonale e quindi più fruibile, inoltre la piazza dovrà avere la funzione di rimettere in collegamento i due poli urbanistici che la delimitano: la chiesa e il circolo Arci. Anche in questo caso si prevede una ripavimentazione, che non dovrebbe comunque sacrificare i posti auto esistenti, che invece dovrebbero restare.

Il percorso su Cerretti è quello meno avanzato. L’idea progettuale di riqualificazione di piazza don Parretti dovrebbe iniziare dopo agosto e riguarderà uno degli spazi più ampi della frazione, sul quale ad oggi si affacciano l’asilo, la scuola elementare e la chiesa, oltre ai vari giochini esistenti nella parte a verde.

“Queste idee progettuali – continua Parrella – dovrebbero arrivare a progetti che avranno un importo medio di 250mila euro, che al momento non sono finanziabili da parte del Comune, ma che se saranno progetti pronti potranno essere finanziati con il fondi del Pnrr o con altri bandi, oppure con risorse proprie se vi saranno”.

Certo è che alla fine del mandato, prevista tra circa un anno, l’amministrazione Parrella molto probabilmente avrà realizzato o avviato nella migliore della ipotesi solo una parte di questi progetti anche per questione di tempi. “Noi sicuramente non riusciremo con questa amministrazione a realizzare tutti progetti, magari ne avvieremo una parte se riusciamo, ma l’obiettivo infatti è quello di trovare delle idee e renderle attraverso la progettazione realizzabili, se poi a realizzarle sarà chi viene dopo, poco importa. Intanto a chi verrà lasceremo una progettazione spendibile per bandi per la ricerca di finanziamenti, un progetto per ogni frazione che potrebbe essere anche il punto di partenza di un percorso di riqualificazione, soprattutto per Montecalvoli, sia pure in modo diverso simile a quello che è stato fatto con Santa Maria a Monte con il progetto Il Borgo che vorrei”.