C’è un posto che mi piace si chiama mondo, presentati i progetti dei ragazzi

“In una realtà multiculturale quale è la nostra, è compito della scuola promuovere l’educazione a dialogo e ai processi che mirano alla piena inclusione”
Con la presentazione degli elaborati finali delle alunne e degli alunni coinvolti nella sala consiliare di Fucecchio, si è concluso il progetto Pon C’è un posto che mi piace si chiama mondo.
Il progetto nasce dalla sinergia tra associazioni sul territorio, Comune di Fucecchio e Direzione didattica che è chiamata ad accogliere una presenza sempre più numerosa di alunne e alunni stranieri, con ricchezze culturali e sociali differenti, con storie e vissuti talvolta molto complessi. “In una realtà multiculturale quale è la nostra – spiega la dirigente Paola Serena Adalgisa Cinquerrui -, è compito della scuola promuovere l’educazione a dialogo e ai processi che mirano alla piena inclusione operando nel quotidiano.
Il progetto, articolato su tre moduli, ha coinvolto 82 alunne ed alunni della Direzione didattica di Fucecchio e ha incentrato gli obiettivi sia nella creazione di un clima relazionale favorevole alla comprensione e alla collaborazione, intesi non solo come accettazione e rispetto delle idee e dei valori altrui ma anche come rafforzamento della propria identità culturale nella prospettiva di un reciproco cambiamento e arricchimento, sia nella formazione di conoscenze e atteggiamenti che inducono a stabilire rapporti dinamici tra le culture.
Colgo l’occasione per ringraziare le famiglie delle bambine e dei bambini che hanno creduto nel progetto permettendone la più ampia ed entusiastica partecipazione. Un ringraziamento per la collaborazione attiva alla realizzazione del progetto va al Comune di Fucecchio, all’associazione Popoli Uniti Aps, all’associazione pro loco Fucecchio e all’associazione Banca del tempo Aps.
Ringrazio le insegnanti Daniero, Cerqua, Panicucci, Lasalvia e Picone coinvolte nel ruolo di tutor e di esperte, gli esperti esterni, il Dsga Marco Chirieleison, con tutte le persone della segreteria che ha permesso la realizzazione degli interventi nei tempi previsti e il personale Ata che ha collaborato attivamente”.