C’è un errore nella valutazione del punteggio per il concorso, il Comune pagherà 12mila euro

Santa Croce sull’Arno dovrà riconoscere un debito fuori bilancio nel prossimo consiglio comunale
Mezzo punto in meno nella graduatoria di un concorso. Un errore nella valutazione del punteggio da assegnare a un curriculum, che adesso costerà al Comune di Santa Croce sull’Arno circa 12mila euro in favore di un suo ex dipendente, di cui 3mila derivanti da una sentenza esecutiva del Tar.
A marzo 2020, infatti, l’uomo si era rivolto al tribunale amministrativo contestando la graduatoria del concorso per l’assegnazione, a tempo determinato, del posto di dirigente del settore Gestione del territorio e patrimonio. Il concorso alla fine aveva premiato il terzo classificato, l’attuale dirigente Gabriele Cerri, dopo che il primo e il secondo candidato in graduatoria avevano trovato lavoro in altre amministrazioni, mentre il quarto aveva fatto ricorso al Tar contestando un’errata valutazione del proprio curriculum.
“Si tratta – spiega la sindaca Giulia Deidda – di un nostro dipendente che fin dal 2016 non lavorava più da noi ricoprendo una posizione organizzativa in uno di quei Comuni che non hanno dirigenti. Secondo il Tar, trattandosi di una posizione organizzativa ‘apicale’, il candidato avrebbe dovuto ricevere lo stesso punteggio al curriculum di un collega che aveva già ricoperto a tutti gli effetti il ruolo di dirigente”. In poche parole, secondo i giudici amministrativi, per le mansioni e le responsabilità ricoperte, avrebbe dovuto essere equiparato a un collega cha già svolgeva le funzioni di dirigente, ricevendo uno 0,5 in più di punteggio che gli avrebbe permesso di arrivare terzo anziché quarto.
Prima che arrivasse la sentenza, però, il Comune di Santa Croce ha indetto a settembre 2021 un nuovo concorso per lo stesso ruolo, stavolta a tempo indeterminato, per sopperire al pensionamento dell’ex dirigente Antonino Bova. Concorso che ha confermato Gabriele Cerri a capo del settore Gestione del territorio e patrimonio, mentre il collega che aveva fatto ricorso nel frattempo si era già ‘accasato’ come dirigente in un’altra amministrazione. Per chiudere il contenzioso, l’amministrazione di Santa Croce dovrà comunque versare al ricorrente la differenza di stipendio tra la posizione organizzativa e quella di dirigente per sette mensilità del 2020, oltre ovviamente alle spese legali, per un totale di 12.400 euro. Di questi, per i 3mila derivanti dalla sentenza esecutiva del Tar, il Comune sarà chiamato a riconoscere un debito fuori bilancio nel prossimo consiglio comunale convocato per giovedì 30 giugno.