Palio di Fucecchio, la “linea morbida” non piace a molti: ipotesi commissione apposita

L’obiettivo è una separazione di compiti tra il soggetto di nomina comunale organizzatore dell’evento e quello giudicante della corsa
Continua a tenere banco a Fucecchio il dibattito inerente l’unica sanzione proposta dal Cda del Palio di Fucecchio al termine della carriera della scorso 22 maggio (qui).Dalle indiscrezioni emerse dopo l’incontro tra il Cda dell’evento e le dodici contrade di sabato 18 giugno è emerso che solo il fantino Enrico Bruschelli è stato squalificato per il prossimo anno, mentre nessuna ammonizione o squalifica è stata inflitta ad altri fantini o alle contrade.
Una decisione che ha sorpreso tutti, in quanto fino a qualche ora prima i rumors davano quasi per certo uno stillicidio tra ammonizioni e squalifiche. Pare addirittura, ma queste sono solo voci, che vi fosse già una lista con l’indicazione delle contrade e dei fantini puniti riguardo alla quale pare sia avvenuto poi un ripiegamento su una linea più morbida a seguito di una “interpretazione più elastica” del regolamento. Come suole dirsi in questi casi “la montagna ha partorito il topolino”, perché la decisione del Cda sembra aver scontentato un po’ tutti, scatenando una miriade di commenti negativi sull’operato dell’organo di nomina comunale che gestisce l’evento della manifestazione più importante della città.
Pare anche che la maggioranza dei dirigenti delle contrade non abbia accettato di buon grado questa soluzione più “politica” che “tecnica” in quanto non in linea con il regolamento della corsa. A questo punto occorre anche chiedersi se il Cda o alcuni membri, godono ancora della fiducia del popolo del palio, ma questo lo sapremo nei prossimi giorni. Indipendentemente da ciò che si verificherà, per eliminare o contenere le proteste, le polemiche ed i sospetti, in futuro al Cda di nomina comunale potrebbero essere affidati solo compiti operativi di organizzazione e gestione dell’evento.
La parte inerente le sanzioni potrebbe essere affidata ad un organo terzo, ossia una commissione nominata dalle contrade presieduta da un giurista e composta da persone di accertata e provata esperienza e conoscenza del palio e del relativo regolamento. In buona sostanza, una separazione di compiti tra il soggetto di nomina comunale organizzatore dell’evento ed il soggetto giudicante della corsa, fermo restando poi il secondo grado di giudizio sugli eventuali ricorsi da parte del collegio dei probiviri.