“Dal 2014 abbiamo accolto 102 persone”, la Società della salute celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato

Con una tombola, un pasto insieme e una proiezione
Sette decenni dalla Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati alle Nazioni Unite, due dalla nascita del Progetto Sistema di Accoglienza Integrato (oggi Sai, un tempo Sprar) per dare aiuto a chi scappa da guerre, fame e persecuzioni. Quest’anno in occasione del ventennale, con l’intento di promuovere e far conoscere alla cittadinanza sistemi e progetti virtuosi di accoglienza nel Comprensorio del Cuoio, è stata organizzata per giovedì prossimo un’iniziativa al circolo Arci Torre Giulia di San Romano, aperta alla cittadinanza e a tutte le associazioni, di presentazione del progetto curato dalla Socità della Salute Empolese Valdarno Valdelsa.
Un’occasione di incontro con le persone accolte sul territorio attraverso il gioco della tombola, a cui seguirà alle ore 21 un buffet con piatti internazionali (gratuito su prenotazione 3427777332) e infine alle ore 21,30 la proiezione a cura di Arci Valdera di ‘Paese nostro’, film collettivo sull’Italia dell’accoglienza diffusa, realizzato dagli autori ZaLab e prodotto dal Ministero degli Interni, ma mai distribuito.
“Un tema, quello dell’accoglienza, che ci sentiamo addosso tutti i giorni – commentano la vicesindaca di Montopoli Linda Vanni ed il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli -. E che ci dà l’occasione, per una giornata, di ringraziare tutte le persone che sono arrivate qui da noi bisognose di aiuto ed oggi si impegnano ogni giorno per tornare nel proprio Paese o, invece, aspirano a far parte della nostra comunità”. Un sistema di accoglienza che ad oggi, fra progetti ordinari e straordinari (ad esempio quello legato ai profughi ucraini), conta 85 persone ospitate nei comuni del distretto.
“Dal 2011 i comuni del Valdarno Inferiore hanno scelto di rispondere in maniera attiva alle richieste ministeriali di accoglienza sul territorio delle persone giunte tramite migrazioni forzate – spiega Francesca Cattaneo, referente del settore servizi per l’Immigrazione della SdS Empolese Valdarno Valdelsa – da prima accogliendo i profughi dell’Emergenza Nord Africa, successivamente gestendo la nascita dei primi Cas (accoglienza straordinaria) sul territorio e poi decidendo di aderire, nel 2014, all’allora rete Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) mettendo a disposizione 15 posti per uomini adulti e 6 per nuclei familiari, quest’ultimi ampliati nel 2021 di 5 posti: ad oggi la SdS Empolese Valdarno Valdelsa è titolare di 26 posti d’accoglienza, destinati a rifugiati, richiedenti asilo e profughi di guerra”. La gestione del progetto è tuttora portata avanti dalla Cooperativa “La Pietra d’Angolo”, dal centro “Le Querce di Mamre” e dall’associazione Arturo. Dal 2014 al 2021 sono state accolte all’interno del progetto Sai SdS Empolese Valdarno Valdelsa ben 102 persone, gran parte dei quali con un’età compresa dai 25 ai 30 anni. La maggior parte di queste provenienti da Nigeria, Mali, Pakistan, Afghanistan e Somalia.