La contrada San Michele insiste: “Palio dei barchini, bisogna cambiare”. Petri: “Abbiamo una proposta e la presenteremo agli altri”

Il presidente replica a Nuti: “Quando ti offendono e ti urlano contro è normale non essere aperti al dialogo
Non c’è spazio per ripensamenti nella strategia scelta dalla contrada San Michele per rivoluzionare il Palio dei barchini. L’obiettivo è convincere i castelfranchesi e le altre contrade della necessità di voltare pagina, nell’organizzazione ma soprattutto nelle persone. A spiegarlo è lo stesso presidente giallonero Luca Petri, fornendo la propria versione sull’incontro dello scorso giovedì nella sede dell’Associazione Palio, in risposta alle parole del presidente Paolo Nuti che aveva raccontato di una chiusura totale da parte del presidente giallonero. “È vero – conferma Petri – ho detto di non avere alcuna fiducia nell’Associazione Palio. Non posso averne alla luce di quello che è successo in questo anno: quando ti offendono e ti urlano contro è normale non essere aperti al dialogo. Anche nell’incontro di giovedì il mio atteggiamento di chiusura è scaturito dai toni offensivi che mi sono stati rivolti. Senza contare che io ero solo mentre loro erano in 24. Io esigo rispetto, anche perché rappresento un pensiero che non è solo il mio ma quello di un’intera contrada”.
Un pensiero che punta a modificare radicalmente l’organizzazione del palio, sulla base di un programma che San Michele ha già recapitato all’amministrazione comunale, come annunciato dallo stesso Petri nell’incontro di giovedì, con l’obiettivo di illustrarlo a breve anche in un evento pubblico. “Abbiamo buttato giù un progetto – conferma il presidente giallonero – che a breve renderemo pubblico per condividerlo con le altre contrade e farlo conoscere ai castelfranchesi. L’altra sera mi sono rifiutato di illustrarlo perché non mi sembrava il contesto idoneo. Troveremo un luogo neutro dove tutti potranno partecipare e intervenire”.
Rinnovamento sembra essere la parola d’ordine del progetto. “Siccome il mondo va avanti e le cose cambiano – continua Petri – secondo noi anche il Palio dei barchini dovrebbe mettersi al passo coi tempi, innanzitutto aprendo le porte dell’organizzazione ai più giovani. Se andiamo avanti sempre con le solite persone faremo sempre le solite cose. Senza dimenticare che nessuno di noi è eterno: non è forse giunta l’ora di chiedersi come dare un futuro al palio a prescindere dai singoli? Perché non è detto che la strada più facile sia anche quella più giusta. E non è detto che siccome si è sempre fatto così allora bisogna continuare per forza”.