“Domani è un altro giorno e io forse un homo novus”, Bientina conferma Carmassi

Scelto dal 61% dei suoi concittadini
Il risultato è parso subito evidente. Tanto che, a poche sezioni scrutinate, l‘avversario Corrado Guidi lo ha già chiamato per congratularsi. Bientina ha confermato il sindaco Dario Carmassi per i prossimi 5 anni.
L’affluenza bassa (qui) ha forse aiutato. E’ ormai definitivo il dato di Bientina:Carmassi è stato scelto, per il suo secondo mandato, da 2.226 elettori, il 61,59%. Guidi si ferma al 34,26% (1.238 voti) e Alessandro Manfrin di Santa Croce sull’Arno al 4,15% con 150 voti ottenuti, insufficienti per entrare in consiglio comunale.
“Ha vinto il nostro progetto complessivo, la nostra idea di comune – dichiara Carmassi fra cori, applausi e le congratulazioni –. Non ha sfondato una critica al mio operato e alla mia presunta assenza fra i cittadini, soprattutto dei mesi del Covid, che comunque non corrisponde a realtà. Dimostrazione che ancora una volta contano i contenuti, i progetti, le tante cose che abbiamo cercato di raccontare in queste settimane sulla Bientina che vogliamo e ora continueremo a realizzare”.
Una competizione durissima fin dalle prime battute, da quando i bientinesi cominciarono a percepire le prime voci su una spaccatura. Le voci, inizialmente orientate a raccontare una lotta interna ai democratici, con una fronda orientata a scalzare Carmassi a vantaggio dell’ex sindaco Corrado Guidi o della moglie e ormai ex vicesindaca Barbara Frosini, alla fine avevano via via restituito i contorni della spaccatura netta fra due fronti. Rottura che adesso si consumerà in consiglio comunale, con Guidi relegato fra i banchi dell’opposizione. E se il segretario regionale del Partito Democratico Dario Parrini parla del risultato di Bientina come “un test”, sono in molti, oggi, a leggere i risultati del comune come il fallimento di una strategia che nel centrosinistra imputavano alla destra: appoggiare esternamente candidati ‘forti’ con esperienze di governo alle spalle, ex amministratori, tentando di spaccare il fronte avversario con una veste ‘civica’. Qualcosa che, dopo i casi di Calcinaia del 2019 (con l’ex sindaco Valter Picchi sonoramente bocciato dalle urne) ed oggi di Bientina, evidentemente non convince l’elettorato.
“Ringrazio chi ci ha sostenuto direttamente e indirettamente – scrive poco dopo –. Ringrazio le donne e gli uomini che hanno partecipato alla mia lista. Ci hanno messo la faccia con coraggio. Si sono create nuove amicizie e mi porterò con me queste ‘belle facce’ e soprattutto queste ‘belle vite’. Un abbraccio a tutte e a tutti. Un’esperienza che non si esaurirà oggi. Un abbraccio ai miei affetti più cari che hanno sopportato l’insopportabile. Domani è un altro giorno e io forse un homo novus“.
PREFERENZE. “Uniti per Bientina”. Eletti. Alessandro Cai (275), Desiré Niccoli (205), Alessia Vincenti (163), Sandro Marino Stamerra (130), Samuele Baroni (119), Laura Boschi (102), Alessandra Castelli (98), Agnese Dell’Antico (92). Gli altri: Veronica Bocale (22), Emanuele Brogi (89), Giovanni Gabbriellini (84), Elena Tangredi (90). “Bientina nel cuore”. Eletti. Corrado Guidi (candidato sindaco), Alessandro Ducci (118), Matteo Mariotti (100), Chiara Ruberti (98). Gli altri. Sara Novi (96), Andrea Bargagna (93), Marzia Gianfaldoni (72), Veronica Iannella (90), Paola Mannini (55), Luca Mattonai (29), Marco Moriconi (30), Nicoletta Paoli (77), Gabriele Tintori (48). Fuori dai giochi Italexit di Alessandro Manfrin, dove in pochi, comunque, si distinguono per preferenze: Matteucci Mauro (1), Benvenuti Serena (9), Citti Marilina, Ciurli Stefano,Forgione Antonella, Lubrano Marco (4), Maffei Vito (1), Palumbo Pasquale (1).