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Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown

3 maggio 2022 | 20:34
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Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown
Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown
Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown
Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown
Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown
Usano un palo in travertino per spaccare fonte Bacari, ristrutturata durante il lockdown

La denuncia di uno dei pasani che si era impegnato nel recupero del pezzo di memoria

L’avevano riparata mattone per mattone, mettendo insieme anche conoscenze del territorio e pazienza “artigiana” a disposizione della collettività. L’antica fonte Bacari, alla quale il popolo di Casteldelbosco di Montopoli Valdarno si è abbeverato per decenni (se non per secoli) era così tornata al suo splendore. Un brutto episodio di vandalismo però ha distrutto tutto questo.

E’ la denuncia di Stefano Bonfanti, residente della frazione che, insieme ad altri, ha ammazzato il tempo nel 2020 ristrutturando come poteva la piccola scala a mezzane e pietra che portava alla fonte oggi secca. Un modo per continuare a vivere un momento difficile, quello dei primi mesi dopo il lockdown, nei quali si poteva stare solo all’interno del comune. Ma anche una maniera per rendersi utili, recuperare un pezzo di storia insieme ad altri paesani e restituire qualcosa alla collettività.

“Questa fonte l’abbiamo recuperata così com’è oggi, un giorno alla volta. Scoprendola dai rovi e dal bosco che ormai l’aveva divorata – racconta -. Eppure molti vecchi del paese se la ricordano, quando ancora buttava e tutto il paese veniva ancora durante la guerra e poi negli anni ’50 a prendere l’acqua”. Qualcosa di antico: accanto al frontone da cui sgorgava l’acqua, a cui si accedeva da una scaletta, c’è una piccola cisterna in mattoni, proprio in mezzo all’erba, con un’antica volta a botte che emerge ancora dalla vegetazione. “Qui intorno, a mo’ di recinzione, c’era tutto un sistema di paletti in travertino che danno l’idea di essere molto antichi – racconta –. Nel corso del 2020 abbiamo recuperato il tutto come potevamo. Il Comune, poi, ci ha aiutato come poteva nel sistemare quello che è un luogo della memoria della frazione, del quale parlano anche alcune carte dell’archivio di Villa Braccini. Le origini di questa fonte e di queste opere in muratura risalgono almeno al XIX secolo, ma probabilmente anche più indietro”.

Un luogo che era stato completamente recuperato: mattoni risistemati, vegetazione riportata ‘a pulito’ e persino un’aiuola attorno all’unico albero che adombra l’antica scaletta. Uno scorcio molto carino che allieta le passeggiate lungo via di Ricavo.

Un lavoro collettivo che alcuni giorni fa è andato parzialmente distrutto. “Qualcuno, nella notte fra il 30 aprile ed il primo maggio è venuto qui e ha usato uno dei pali in travertino per spaccare parte delle opere in muratura – racconta –. Un atto di vandalismo bello e buono, contro uno spazio che ormai usano anche molti dei bambini della vicina scuola, per fare merenda e passare qualche minuto all’aria aperta”.

Danni che in qualche modo adesso Bonfanti, ma anche altri, vorrebbero riparare, per far tornare quello scorcio al suo splendore originario.“E’ un luogo molto bello della nostra frazione – dice –, merita più attenzione da parte di tutti”.