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Evacuazione del Marconi, una mamma: “Mia figlia punita per un gesto involontario”

19 marzo 2022 | 17:29
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Evacuazione del Marconi, una mamma: “Mia figlia punita per un gesto involontario”

“Sono ancora in attesa di conoscere le motivazioni della sanzione disciplinare”

“Un atto involontario, un incidente”, come lo descrive la mamma di una delle ragazze coinvolte, ha portato all’evacuazione del liceo Marconi di San Miniato(qui la cronaca). Lo spray urticante, spiega il genitore, “è caduto dallo zaino e poi è stato attivato accidentalmente nel raccoglierlo”. L’episodio ha comunque comportato l’interruzione delle lezioni (pubblico servizio) e l’evacuazione di tutta la scuola e così non poteva certo rimanere impunito o avrebbe creato un precedente.

Per “tutelare la dignità di mia figlia”, però, la mamma di una delle ragazze coinvolte vuole fare chiarezza sui fatti con una lettera, che riceviamo e volentieri pubblichiamo.

“Anche se i nomi delle ragazze non sono comparsi per esteso sugli articoli pubblicati, è palese che nel circondario dove viviamo si conosce benissimo l’identità delle due ‘accusate’ di aver fatto evacuare un intero istituto di 700 persone tra studenti e personale docente.
Nell’articolo sembra che il gesto sia stato volontario, in realtà l’evento è stato univocamente accidentale, come riportato anche dal verbale di interrogazione dei carabinieri intervenuti sul posto.

Come tutti ben sanno, esiste una differenza abissale tra un atto volontario ed un atto accidentale.
Una cosa è portare uno spray urticante e volontariamente spruzzarlo in aula, un’altra ben differente è l’episodio in questione: a una studentessa è fuoriuscito involontariamente lo spray dallo zaino e mia figlia, come compagna di banco, lo ha raccolto con un gesto involontario, senza sapere minimamente di cosa si trattasse, ed accidentalmente si è azionato il meccanismo di espulsione del prodotto urticante, con rischi evidenti, in primis per la sua integrità fisica.

La cosa dal mio punto di vista inaccettabile è che sin dall’inizio, sia partita da parte dell’istituto una caccia alle streghe, senza preoccuparsi minimamente di verificare le reali cause dell’evento, e soprattutto valutare le condizioni di salute fisiche e mentali delle ragazze coinvolte.Tant’è vero che ho dovuto portare mia figlia al pronto soccorso di Empoli di persona, una volta arrivata all’istituto scolastico, vedendola profondamente turbata, e con evidenti fastidi all’occhio, come riportato nel referto.

Intanto, sono ancora in attesa di conoscere le motivazioni della sanzione disciplinare data a mia figlia dal consiglio di istituto (5 giorni di sospensione con obbligo di frequenza), nonostante le mail di richiesta che ho inviato, quando è obbligatorio da direttiva Miur esplicitare le motivazioni che inducono a una sanzione esemplare, proprio per il principio pedagogico formativo intrinseco della sanzione stessa“.