“Dovevo rendermi conto delle priorità, il Sovrintendente al San Domenico per “dare corpo ai finanziamenti”



Dopo l’assegnazione dei 3 milioni di euro, il primo passo verso i lavori ai 4 piani del complesso
Visionare gli spazi per valutare gli interventi necessari in seguito all’assegnazione, nel 2019, da parte del Ministero dei beni culturali, di tre milioni di euro destinati al recupero di alcune parti del complesso e al consolidamento sismico. Con questo obiettivo, oggi 16 marzo, a San Miniato è arrivato il nuovo soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Pisa e Livorno Valerio Tesi per un sopralluogo del complesso monumentale di San Domenico, nel centro storico di San Miniato.
Di proprietà del Comune e della parrocchia, ad accompagnare Tesi nella visita al complesso sono stati il sindaco Simone Giglioli, l’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori, l’assessore alla cultura Loredano Arzilli, il parroco don Francesco Zucchelli e i tecnici dei due enti.
“Lo scopo della visita odierna – ha spiegato il soprintendente Tesi – ha riguardato la volontà della Soprintendenza di mettere in moto il finanziamento ministeriale, attraverso la creazione di obiettivi condivisi con il Comune e la Parrocchia. La Soprintendenza è incaricata dal Ministero di dare corpo a questi finanziamenti ed era quindi necessario che venissi a San Miniato per vedere il complesso di San Domenico e rendermi conto delle priorità. La tutela del patrimonio è fondamentale ed è resa possibile solo nella completa e fattiva collaborazione tra gli enti coinvolti”.
La visita all’edificio, di ampie dimensioni e suddiviso nella sua proprietà tra il Comune e la Parrocchia, ha interessato il piano sotto il livello della strada che è interamente da recuperare, il piano terreno dove attualmente ci sono la biblioteca, l’ex frantoio e l’Aula Pacis, sul quale sono stati effettuati interventi recenti e che quindi risulta in condizioni migliori, il piano primo dove ci sono il Museo della Memoria e la Chiesa di San Domenico con alcune problematiche relative alle infiltrazioni dal tetto e cappelle della via Angelica e infine il secondo piano con gli ex locali dell’archivio storico e gli uffici comunali dove invece esistono le maggiori criticità relative sempre alle infiltrazioni dal tetto.
“Il finanziamento ministeriale – per il sindaco Giglioli – è molto importante per il nostro territorio perché ci consente di completare nella sua integrità tutto il restauro e il consolidamento del Complesso di San Domenico. Ci tenevamo molto a poter fare questo sopralluogo congiunto con la Soprintendenza e la Parrocchia, perché ciò significa che si sta mettendo in moto la macchina degli interventi in questo edificio nel cuore del nostro centro storico che, valorizzato, può dare maggior rilievo anche alle aree pertinenziali di qualità come il Vicolo Carbonaio, le aree antistanti la chiesa e il convento, la strada e la piazza del Popolo, cuore pulsante della Città e altro spazio soggetto ad un importante intervento di riqualificazione inserito nella progettualità del Pnrr”.