Progetto Tubone, al via due nuovi lotti di lavori. Il collegamento Stabbia-Santa Croce in via di conclusione

Doppio obiettivo per l’Accordo del Cuoio: riorganizzare la depurazione in Valdinievole e Basso Valdarno e proteggere il Padule di Fucecchio
Si trova più o meno a metà del percorso l’insieme dei lavori del progetto Tubone, con un primo lotto in via di conclusione, altri due partiti e già entrati nel vivo, il quarto e ultimo che sarà appaltato nelle prossime settimane mentre avanzano di pari passo i collettori da Pescia e Chiesina verso Pieve.
Il collettore fognario lungo oltre 24 chilometri, infrastruttura-chiave del cosiddetto Accordo del Cuoio che, aggirando il Padule partendo da nord e costeggiandolo lungo il lato est, convoglierà i reflui di tutta la Valdinievole, di Cerreto Guidi e di parte di Fucecchio verso il depuratore industriale di Aquarno a Santa Croce.
Nel dettaglio, le attività del lotto Stabbia-Santa Croce sono in fase di completamento, con la prima condotta lunga circa 9 chilometri quasi del tutto posata. La novità principale è invece la partenza di altri due lotti, quelli di Baccane-Stabbia e Uggia-Baccane: per uno è in corso da alcuni mesi la realizzazione del collettore lato Stabbia, per l’altro è stata avviata la posa delle condotte da Castelmartini (nel comune di Larciano), con le prime attività che in precedenza avevano interessato il depuratore di Uggia.
Quest’ultimo, come gli altri depuratori adesso in funzione lungo il tracciato, sarà trasformato in una stazione di sollevamento fognaria, che spingerà i reflui verso l’impianto di Santa Croce. Settimane importanti anche per il quarto lotto, per il quale sono in via di definizione gli atti per procedere alla gara di affidamento. L’intera infrastruttura del Tubone sarà realizzata in ghisa e avrà un diametro di 900 millimetri, per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro. Una volta ultimato, il Tubone colletterà al depuratore di Santa Croce circa 6,2 milioni di metri cubi annui di reflui, che arriveranno a più di 9 milioni con la realizzazione degli altri importanti collettori tra Pescia e Uzzano e tra Chiesina Uzzanese e Ponte Buggianese fino a Pieve a Nievole.
Infatti,all’interno dell’Accordo del Cuoio – il progetto di riorganizzazione degli schemi depurativi della Valdinievole e di parte del Basso Valdarno, che comporta un investimento complessivo da 143 milioni di euro – ricadono altri due macrolotti di lavori per la costruzione di ulteriori collettori fognari, per indirizzare i reflui della Valdinievole Ovest al depuratore intercomunale di Pieve a Nievole e poi fino al depuratore di Santa Croce grazie al Tubone. Anche qui le operazioni procedono spedite. Insieme all’operazione Tubone, i due macrolotti della Valdinievole Ovest consentiranno di raggiungere la piena copertura del servizio depurazione – rendendolo al contempo più efficiente – e di restituire in ambiente acque sempre più pulite per il Padule di Fucecchio.
Gli obiettivi che intendono perseguire Acque, Regione Toscana, Autorità Idrica Toscana, Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e amministrazioni comunali del territorio, sono molteplici. Dal riorganizzare lo schema depurativo della Valdinievole e del Basso Valdarno, adeguando e razionalizzando il sistema di raccolta dei reflui anche con la “trasformazione” degli attuali depuratori, a creare una infrastruttura-modello, intervallata da nuove stazioni di sollevamento, per garantire standard di qualità e quantità ancora più importanti. E poi ancora migliorare il “secondo tempo” del servizio idrico, diminuire l’impatto ambientale dei reflui, e proteggere il Padule di Fucecchio mantenendone il “deflusso minimo vitale” durante i periodi più secchi. Su www.acque.net/accordo-del-cuoio è disponibile la pagina interattiva sull’avanzamento e lo schema dei lavori.
Il cronoprogramma
Concluso il primo lotto, i due lotti in corso di realizzazione si dovrebbero chiudere fra la fine del 2022 ed il 2023. Entro la fine del 2023 Acque conta di realizzare anche l’ultimo lotto. “Ovviamente stiamo parlando dell’asse portante del progetto – spiega il presidente Giuseppe Sardu –. Vale a dire quella dei 24 chilometri di conduttura che permetterà, una volta ultimata, di chiudere progressivamente 12 piccoli depuratori, che sul fronte della manutenzione e delle caratteristiche garantiscono un livello logistico di depurazione nettamente inferiore a quello che potremo assicurare una volta che tutto sarà concentrato a Santa Croce. Si tratta, per la tutela del Padule ma non solo, di un netto salto in avanti anche dal punto di vista ambientale“. Ci sono, poi, i tanti ‘braccetti’ secondari che rappresentano la ‘periferia’ del progetto (che in tutto comprende quasi 40km di tubazioni). Tanto per fare un esempio: la Valdera, dove già è in essere un collegamento fra Fornacette e Calcinaia per il convoglio dei reflui civili in direzione Pontedera, che poi dovrà essere connessa anch’essa col Cuoio.