Le pietre d’inciampo entrano in classe, “Non vorremmo trovarci tra qualche anno a commemorare altri innocenti”

Il progetto coinvolgerà le classi III della scuola media Montanelli Petrarca
L’amministrazione comunale di Fucecchio ha portato nelle otto classi III delle scuola media Montanelli Petrarca il progetto sulle pietre d’inciampo, i blocchi di pietra e ottone che ricordano i deportati nei campi di sterminio nazisti. Un progetto al quale il Comune ha aderito per ricordare i sette operai della Saffa, la storica fabbrica di fiammiferi che aveva sede in via Dante, deportati l’8 marzo 1944 e morti durante la prigionia a Mauthausen e Ebensee (qui il dettaglio).
Le pietre d’inciampo sono nate da un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig per depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati e dare un nome, una storia, una casa e una vita a chi nei campi è diventato solo un numero.
Il sindaco Alessio Spinelli e l’assessore alla valorizzazione della memoria storica Daniele Cei hanno incontrato gli studenti lasciando loro le immagini delle pietre che verranno inserite a Fucecchio dando così il via ufficiale al progetto. Il percorso degli studenti prevede un approfondimento sull’artista e sul tipo di opera, ricerche da parte di ogni singola classe sull’Aned e sulla persona “adottata”, la restituzione pubblica delle ricerche e infine la partecipazione alla cerimonia e alla installazione delle pietre che sarà fatta proprio sul marciapiede di fronte all’ex Saffa in via Dante, dove da tanti anni è presente già una targa che ricorda i deportati dell’8 marzo.
“I progetti sulla memoria storica – ha spiegato l’assessore Cei – proseguono e si moltiplicano ma sempre con un comune denominatore, quello del coinvolgimento dei giovani. Fucecchio ha sempre risposto in maniera eccellente, sia con le scuole che con i singoli ragazzi come quelli che da alcuni anni si sono uniti nel gruppo #fucecchioèlibera“.
“In questi primi mesi dell’anno – ha aggiunto il sindaco Alessio Spinelli – abbiamo ricordato le vittime della Shoah, i martiri delle Foibe e proprio ieri i soldati della frazione di Torre che tornarono dai campi di concentramento, in un percorso che unisce idealmente tutti coloro che hanno sofferto le atrocità delle guerre. Adesso con i ragazzi delle scuole medie daremo vita a questo bel progetto che non vuol essere solo una testimonianza ma vuol mandare un messaggio di grande attualità sul rifiuto della guerra. Un messaggio che, vista la situazione in Ucraina, vuol spronare i potenti del mondo a cercare tutte le soluzioni diplomatiche possibili senza ricorrere alle armi. Non vorremmo mai trovarci tra qualche anno a dover commemorare altre vittime innocenti”.