Il cippo dimenticato: “Il testo non si legge e servirebbe una teca”



La protesta di un lettore che vorrebbe il giusto tributo al carabiniere
“Il suo sacrificio e la sua morte non devono avere una valorizzazione e visibilità minore di altri eroi ed episodi della lotta di Liberazione, il cippo commemorativo che lo ricorda a Fucecchio non è più un’immagine dignitosa”. E’ lo sfogo di un lettore riguardo alle condizioni di incuria in cui versa il cippo commemorativo dedicato al vice brigadiere dei carabinieriSalvo D’Acquisto, trucidato dai tedeschi nell’estate del 1943, oggi avvolto dalle erbacce e dove non sono più leggibili le belle parole che gli furono dedicate.
Il cippo venne “scoperto” nel giugno del 2010, in concomitanza con l’inaugurazione della piazza e del parcheggio che portano il suo nome, nel cuore del centro di Fucecchio, dietro al santuario Santa Maria delle Vedute. “Eroe della patria, esempio luminoso di altruismo, donò la sua vita per salvare 22 ostaggi civili dei nazisti, scrivendo una pagina gloriosa di giustizia e libertà nella storia della nascente democrazia”.
Sono queste le parole scalfite sulla pietra che ricordano e testimoniano il gesto del giovane vice brigadiere e che oggi si leggono con difficoltà causa l’usura del tempo. “Dal giorno dell’inaugurazione – protesta il lettore – avvenuta in pompa magna, è passato più di un decennio. Le lettere avrebbero bisogno di essere ripassate e magari subito dopo il cippo potrebbe essere protetto con una teca trapezoidale in plexiglass per tener lontani anche i cani randagi. Le erbacce hanno bisogno di essere recise, o meglio ancora, sostituite con un tappeto in erba sintetica”.