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Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”

13 febbraio 2022 | 16:11
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Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”
Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”
Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”
Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”
Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”
Il filo spinato che diventa una rosa è il grido di Torre: “Le guerre non risolvono i problemi”

Inaugurata l’opera che rende immortale il ricordo dei soldati tornati dai campi di sterminio

E’ stata finalmente inaugurata l’installazione realizzata dall’artista Edoardo Melani e ideata dai ragazzi del gruppo #fucecchioèlibera per ricordare i cinque soldati della frazione di Torre di Fucecchio sopravvissuti alla prigionia nei campi di sterminio nazisti. L’opera dedicata a Gino e Bruno Pellegrini, Lido Boschi, Emilio Cioni e Gino Corsagni, fortemente voluta dalla pro loco di Torre e dall’amministrazione comunale, è in piazza Don Mainardi.

All’inaugurazione hanno partecipato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il senatore Dario Parrini, il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, la vicesindaco Emma Donnini, l’assessore alla memoria Daniele Cei e il presidente della pro loco di Torre Roberto Pellegrini, figlio di Gino Pellegrini che ha ispirato l’opera (per saperne di più). A raccontare la vicenda di questi soldati partiti dalla piccola frazione che si trova sulle colline delle Cerbaie durante la cerimonia è stato lo storico Alberto Malvolti che a Fucecchio presiede la Fondazione Montanelli Bassi.

L’inaugurazione, a cui ha preso parte tanti cittadini e associazioni, è stata impreziosita dalla partecipazione dei figuranti della Contrada Torre e dalla Fanfara dei Bersaglieri di Firenze. Con la realizzazione in acciaio corten del giovane artista Edoardo Melani si è concretizzata la volontà di rendere omaggio alla sofferenza di questi cinque soldati e “allo stesso tempo – come ha sottolineato il presidente Pellegrini – di rendere tangibile il desiderio di riconciliazione col popolo tedesco che, con alcuni cittadini, aiutò quei giovani soldati a fuggire e a far ritorno in Italia”.

Proprio il desiderio di riconciliazione espresso da Pellegrini ha fatto nascere nei ragazzi di #fucecchioèlibera l’idea di un’opera che rappresentasse un filo spinato che si trasforma in una rosa e due persone, una in piedi e l’altra che si sta rialzando, mentre si danno la mano. L’inaugurazione di questa mattina 13 febbraio ha sancito la conclusione di questo percorso che ha unito associazioni e istituzioni nel comune intento di ricordare il sacrificio di quelle persone e di lavorare quotidianamente ai temi della memoria, della pace e dei diritti umani. “Questa mattina dalla piazza della Torre – ha detto il sindaco Alessio Spinelli – è partito un messaggio rivolto ai potenti, ai capi di stato affinché facciano di tutto per negoziare e scongiurare il pericolo del paventato conflitto bellico fra Ucraina e Russia: le guerre non risolvono i problemi, di qualsiasi natura siano”.