Più di 13mila uccelli acquatici hanno scelto il Padule di Fucecchio per l’inverno





Il censimento lo conferma tra le prime aree umide toscane. Rilevate ben 34 specie, comprese cicogne e fenicotteri
A metà gennaio, il Padule di Fucecchio ha ospitato il censimento annuale degli uccelli acquatici svernanti. Sono oltre 13mila le presenze complessive e così il Padule è ai primi posti fra le zone umide di tutta la Toscana.
Analizzando i dati per aree, si vede che 7.774 uccelli acquatici (quasi il 60 per cento del totale), sono stati rilevati all’interno della riserva naturale pistoiese che rappresenta solo il 10 per cento della superficie della zona umida. Considerando il dato relativo agli anatidi e folaghe, le specie più sensibili al disturbo antropico, si nota che le aree protette Le Morette e Righetti, La Monaca, Il Coccio ospitavano l’80 per cento di questi acquatici, ben 7.635 sui 9.512 totali.
Il censimento, promosso a livello di grande area biogeografica da Wetlands International e svolto in Italia sotto l’egida dell’Ispra, è organizzato in tutta la regione dal Centro Ornitologico Toscano, che nel Padule di Fucecchio si avvale del supporto locale del Centro di Ricerca. Le operazioni di conteggio, a piedi e con imbarcazioni, hanno coinvolto quest’anno 14 rilevatori abilitati, con il supporto di 16 collaboratori.
Nel corso del censimento sono state rilevate ben 34 specie per un numero complessivo di 13.016 uccelli, fra cui spiccano le alzavole (7707), per le quali il Padule si conferma come l’area più importante della Toscana. Di grande rilievo i dati per alcune specie di notevole valore conservazionistico, come il raro mignattaio (333): non sono mancati gli avvistamenti di specie rare come il tarabuso, la cicogna bianca e il fenicottero.
Il Padule di Fucecchio, il Padule di Bientina e il Lago di Sibolla fanno registrare insieme più di 27.500 presenze, a dimostrazione che le tre zone umide (riunite in un’unica grande area Ramsar) costituiscono ormai per gli uccelli acquatici un polo di attrazione paragonabile a quello della Maremma.