Fessure larghe centimetri, via alla messa in sicurezza delle spallette del ponte di Castelfranco di Sotto






La prima fase non intaccherà la viabilità mentre per consentire il sollevamento sarà necessario chiudere
È comparso a sorpresa la mattina del 24 gennaio, fra gli sguardi incuriositi degli automobilisti, il cantiere montato dalla Provincia di Pisa per mettere in sicurezza le spallette del ponte di Castelfranco di Sotto (per intendersi, le due strutture in mattoni su cui poggiano l’inizio e la fine del ponte), una sulla sponda castelfranchese e l’altra su quella di San Romano di Montopoli Valdarno. Lavori che partiranno a tutti gli effetti tra un paio di settimane, proseguendo in una prima fase senza interferire con la viabilità, fino a quando non sarà necessario “sollevare” il ponte per sostituire gli agganci tra la spalletta e le travi d’acciaio.
Un “sollevamento millimetrico” scrivono gli ingegneri incaricati. A causa dei lavori per alcuni giorni la chiusura completa del ponte, con inevitabili disagi per tutti coloro che ogni giorno fanno la spola tra le due sponde dell’Arno.
Del resto, l’indagine commissionata lo scorso anno allo studio Lucchesi Zambonini di Lucca aveva messo in evidenza le condizioni precarie delle due spalle, che a differenza del viadotto stradale e dei piloni centrali (ricostruiti dopo la guerra e poi ammodernati nel 1995) sono ancora gli stessi su cui fu appoggiato il primissimo ponte in ferro inaugurato nel 1889 per collegare Castelfranco alla stazione di San Romano. Dopo 133 anni di servizio, le spalle mostrano oggi schianti e fessure profonde lungo la muratura, anche di 3 o 4 centimetri, che fanno pensare a movimento di separazione in atto. Da qui la decisione di intervenire, nell’ambito di un piano di manutenzioni straordinarie di tutti i ponti su cui transitano strade provinciali, tra cui appunto anche la provinciale 6 tra Castelfranco e Ponte a Egola di cui il ponte fa parte (leggi anche qui).
“Il cantiere – spiega il sindaco di Castelfranco Gabriele Toti – è servito solo per eseguire alcuni lavori propedeutici, anche se il cantiere vero e proprio partirà tra 10 o 15 giorni. La chiusura al transito è stimata invece tra circa un mese, anche se per adesso non esiste una data certa né una durata. Dalla Provincia ci hanno assicurato che nei prossimi giorni forniranno tutte le indicazioni dettagliate su come intendono procedere”.
Nella prima fase, infatti, i lavori proseguiranno senza intaccare la viabilità soprastante, andando a realizzare una nuova fondazione in cemento armato alla base delle due spalle, che sarà a sua volta ancorata a micropali in acciaio inseriti nel sottosuolo. Inoltre, per migliorare la resistenza alle sollecitazioni, sarà realizzato al loro interno un sistema di tiranti, mentre sul solo lato di Castelfranco è prevista anche la sostituzione degli appoggi fra la spalle e le travi del ponte. Per farlo bisognerà però sollevare il ponte stesso di alcuni millimetri, attraverso appositi martinetti idraulici. Ed è in questa fase che sarà necessario chiudere il transito, anche se la relazione allegata al progetto ipotizzava “un periodo di 1 o 2 giorni”.