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“Circa 80 nuove tipologie di rifiuti potrebbero essere trattate in quell’impianto”, Santa Maria a Monte contro l’ampliamento di Ecovip

14 gennaio 2022 | 20:38
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“Circa 80 nuove tipologie di rifiuti potrebbero essere trattate in quell’impianto”, Santa Maria a Monte contro l’ampliamento di Ecovip

Non all’unanimità: “La riflessione doveva essere condivisa” per Pd e Santa Maria a Monte di Tutti

“E’ il momento per ognuno di prendersi le proprie responsabilità, sulla salute di tutti, votate contro con noi” dice la maggioranza. “La riflessione doveva essere condivisa”, la risposta di Pd e lista Santa Maria a Monte di Tutti. Nel consiglio comunale di giovedì 13 gennaio, dedicato al bilancio, il punto più caldo ha finito per essere il “nodo” Ecovip.

Continua, infatti, l’iter autorizzativo sulla richiesta di ampliamento dell’impianto di trattamento rifiuti di Ponticelli, di proprietà della famiglia Carli, sul quale da almeno due anni pesano le perplessità dell’amministrazione comunale. Un diniego che la maggioranza guidata da Ilaria Parrella aveva già espresso in passato in altre sedi e ha ribadito in consiglio proprio ieri sera, con la presentazione di un documento che elenca una serie di motivazioni tecniche avverse all’ampliamento che il Comune spera di far valere alla prossima Conferenza dei Servizi, fissata per il 25 gennaio (dopo la prima seduta del 28 settembre scorso).

IL PROGETTO

Sul tavolo la richiesta presentata alla Regione dall’azienda per l’ottenimento del PAUR, Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, comprensivo di Valutazione di Impatto Ambientale e Autorizzazione Integrata Ambientale, necessarie per ampliare fisicamente e qualitativamente l’azienda. Il piano presentato prevede l’ampliamento della superficie delle aree produttive dell’impianto dagli attuali 16.800 metri quadrati a 19.800, comprensivi di una nuova tettoia di stoccaggio e selezione di 2mila metri quadrati e un piazzale scoperto annesso di circa mille metri quadrati. A spaventare però la maggioranza e non solo, è anche la prevista riorganizzazione di aree e attività interne, con l’ampliamento dello spettro delle tipologie di rifiuti pericolosi e non che potranno essere trattati nell’impianto, già oggi autorizzato a trattare veicoli fuori uso, rottami ferrosi e non, apparecchiature elettriche, batterie, filtri d’aria e olio, pneumatici, contenitori a pressione (bombolette spray) e simili. L’impianto attualmente è inoltre autorizzato alle gestione di una struttura di trattamento di oli vegetali di recupero, non ancora realizzato.

LE “ARMI” DEL COMUNE

“Siamo fortemente intenzionati a dare il nostro parere negativo – ha dichiarato la sindaca – e lo faremo sulla base di una rosa di osservazioni che hanno a che fare con la natura urbanistica dell’area, ma anche sui possibili impatti che un tale allargamento alle tipologie di rifiuto trattabili potrebbe comportare”. La destinazione urbanistica dell’area, infatti, per il comune non prevedrebbe il solo svolgimento di attività di stoccaggio di rifiuti non pericolosi, “escludendo – si legge nel documento votato in consiglio – il trattamento di qualsiasi rifiuto e lo stoccaggio di rifiuti pericolosi”. Altre osservazioni puntano sull’esistenza di una convenzione urbanistica vincolante (piano attuativo) fra comune e azienda, sulla conformità edilizia in merito al rischio idraulico per quell’area, sulla vicinanza delle Cerbaie e sul rischio maleodoranze, oltre che sulla necessità, sempre secondo l’ente, di assoggettare un tale impianto alla normativa Seveso (Rischio di Incidente Rilevante).

LO SCONTRO POLITICO

Elementi che hanno visto la maggioranza votare compatta e tirare di fioretto, invece, con il Partito Democratico e la lista Santa Maria a Monte di Tutti, che sul punto si è astenuta. “Non siamo assolutamente favorevoli a prescindere a questo ampliamento – ha dichiarato il capogruppo Francesco Petri – ma avremmo voluto che su un tema così importante le opposizioni fossero messe in condizioni di valutare le carte, con una maggiore condivisione”. Diniego che ha scatenato le dure prese di posizione di consiglieri e membri della giunta. “Si parla di circa 80 nuove tipologie di rifiuti che potrebbero essere trattate in quell’impianto – ha dichiarato il consigliere di maggioranza Silvano Melani –. Di fronte a questo è sbagliato rifugiarsi nell’astensione”. Duro anche l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Lucchesi, che ha ricordato le “numerose mobilitazioni popolari a sostegno dell’ambiente degli anni passati” a Ponticelli e San Donato (con evidente riferimento alla questione dell’impianto a Biogas).