Poggio al Pino, di Cecio e via Gello: quasi 2 milioni per sistemare le frane “storiche”




Studi di fattibilità pronti a intercettare finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio. Ma “Cercheremo di trovare soldi anche in autonomia”
Studi di fattibilità al via per tre frane “storiche” del comune di San Miniato, al fine di provare a recuperare finanziamenti dalla Regione e non solo. Il comune, infatti, ha steso i piani da inserire nel DODS, il Documento Operativo per la Difesa del Suolo con il quale ogni anno si prova a cacciare finanziamenti da parte della Regione Toscana.
Ad essere inserite in questa lista, a questo giro, sono la frana di Poggio al Pino a Ponte a Elsa, quella di via Gello vicino a Collebrunacchi e quella a Poggio di Cecio. La prima ancora oggi ha messo in stand by un’intera comunità. L’amministrazione comunale ha approvato un progetto di fattibilità tecnica da 950mila euro, per riportare l’area alle condizioni pre frana. Un dissesto che si è verificato durante le piogge del 2013 e del 2014, quando nell’asfalto si aprì una voragine lunga circa 80 metri. Da allora le condizioni della frana sono peggiorate e negli anni la strada è diventata sempre più stretta e pericolosa. Stiamo parlando di un’arteria che è anche una via di collegamento importante, la cui chiusura sarebbe una mazzata per gli abitanti di Ponte a Elsa che ogni giorno percorrono il tratto interessato, che collega a Empoli e Castelfiorentino e viceversa.
Sempre alle incredibili piogge del 2013 si deve la frana in via di Gello, che a suo tempo fu anche oggetto di un contenzioso al Tar fra il comune, guidato allora dal sindaco Vittorio Gabbanini e i tre proprietari dei terreni sottostanti. Adesso l’ente quantifica in 600mila euro i lavori di messa a porto del tratto, importante via di comunicazione con la località di Collebrunacchi.
La cifra più piccola, ‘appena’ 370mila euro, è quella invece quantificata per il Poggio di Cecio, vicina a via Pier delle Vigne, da sempre oggetto di lavori più o meno intensi di consolidamento, ma aggravatisi anche in questo caso dopo il 2013.
“Era necessario trovare un ponto di partenza – dice l’assessora ai lavori pubblici Marzia Fattori –. Intanto, grazie alle professionalità cui disponiamo nel Comune, mettere nero su bianco queste fattibilità ci consente di cacciare eventuali finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio nelle due tre aree più esposte, per le quali comunque cercheremo di trovare soldi anche in autonomia, anche se confidiamo, oltre che nella Regione, anche in un recente bando proprio dedicato alla messa in sicurezza del territorio, del Ministero dell’Interno. E’ l’inizio di un percorso che speriamo ci consenta di lenire una volta per tutte queste criticità”.