“La situazione è difficile”, il ritorno a scuola nel Comprensorio con “troppa pressione nelle segreterie”




Dall’Infanzia al “Superiore” l’impegno è massimo. Servirebbero: “Poche regole chiare e durature, più flessibilità di azione e risorse umane in amministrazione”
“La situazione è difficile. Cerchiamo di tenere duro, fare tutto al meglio con le forze a disposizione, rimanere in presenza e senza riduzione di orario”. Hanno il fiatone e sono appena a metà giornata i dirigenti scolastici Alessandro Frosini dell’istituto Cattaneo di San Miniato e Sandro Sodini del Comprensivo Leonardo Da Vinci di Castelfranco di Sotto.
Ordini di scuola diversi, giorni di rientro dalle vacanze diversi (i ragazzi del Cattaneo sono in classe da venerdì, i bimbi di Castelfranco e Orentano hanno fatto “ponte”), protocolli e prassi diverse per via delle fasce d’età ma una serie di problemi in comune, a partire dalla velocità con cui cambiano le direttive generali ma anche con cui “si entra” o “si esce” dalla quarantena, dalla sorveglianza attiva e persino dallo status di positivo o negativo al coronavirus.
“Essendo partiti venerdì – spiega Frosini – oggi eravamo in parte già rodati. Abbiamo indicazioni su come lavorare se ci sono casi di positività o contatti di positivi nelle classi (con un positivo si continua in presenza con mascherina e distanziamento, con 2 restano in presenza solo i vaccinati, con 3 didattica a distanza per tutti) ma c’è da smistare una mole grossa di informazioni perché molti ragazzi stanno segnalando casi di contatto e garantiamo la Dad a chi non può uscire di casa. L’ufficio alunni è un po’ sotto pressione in questi giorni“. Anche perché, per essere più veloci e flessibili e pur nel reciproco scambio di informazioni e massima condivisione, “noi ci basiamo su quanto ci dicono le famiglie e cerchiamo di essere autonomi dall’Ausl, ma a forza di tenere il conto di contatti, contagi e quarantene, un po’ ci sentiamo una succursale della Ausl”. In un momento come questo, d’altra parte, la prossimità aiuta a garantire la tempestività, che è una delle armi contro la diffusione del virus.
L’altra è il vaccino. “Tutto il personale – spiega – ormai è vaccinato. E anche tra i ragazzi del territorio, do un dato ‘a braccio’, ormai i vaccinati saranno oltre il 75% quindi l’ambiente scolastico permette di essere abbastanza sereni”. Senza mai abbassare la guardia: “Il distanziamento c’è, le regole si rispettano e, anche se mai come ora abbiamo visto contagi così alti, andiamo avanti. Tra i ragazzi, noto girando per le classi, si è diffusa l’abitudine all’utilizzo della mascherina Ffp2 anche quando non è necessario. Il nostro personale indossa tutto quel tipo, che forniamo noi”. Nonostante questo, esiste una vita al di fuori della scuola, dove si mescolano tante vite e stili di vita diversi. “Contagi tra gli insegnati ci sono ma finora siamo riusciti a farci fronte anche grazie all’organico covid. Siamo stati costretti a far uscire i ragazzi un’ora prima, ma in casi davvero rari. Bisogna considerare che ci sono anche le altre assenze, non solo quelle collegate al coronavirus”.
Non tutto il personale è vaccinato invece al Comprensivo di Castelfranco di Sotto. “I lavoratori sospesi – spiega Sodini – dovranno essere sostituiti. Il problema, al momento, sono i docenti, per la difficoltà che abbiamo di coprire gli orari completi di tutti e tre gli ordini di scuola. La grossa difficoltà per noi è stata quella di mantenere l’orario, senza grandi sconvolgimenti, anche perché è difficile trovare i supplenti. Abbiamo personale covid ma lo abbiamo richiesto prevalentemente sui collaboratori scolastici perché c’è da tenere conto che in alcuni plessi ci sono 3 entrate. E poi le sanificazioni da fare”. Più difficili in un comprensivo che unisce vari plessi tra capoluogo e frazioni e che ospitano per lo più bambini, quelli dell’infanzia e della primaria, oltre ai ragazzi della secondaria di primo grado.
Ordini di scuola diversi con regole diverse, tanto per aumentare il livello di difficoltà organizzativa. “Nell’Infanzia, che non è scuola dell’obbligo, alcuni genitori che ne avevano la possibilità, hanno preferito tenere i bimbi a casa oggi” e “una cinquantina di alunni tra primaria e secondaria di primo grado di Castelfranco e Orentano hanno richiesto la Dad. Questo non ci spaventa però: da noi non ha mai creato difficoltà. Abbiamo avuto anche donazioni di tablet che abbiamo affidato in comodato e le insegnanti hanno elaborato un buon metodo che ci permette di essere subito operativi”.
Per ora al Cattaneo non ci sono classi in Dad. “Ne abbiamo due in autosorveglianza – spiega Frosini – e basta per ora. Ma è presto per fare un bilancio, anche perché i contagiati dopo il 26 dicembre non possono essere ascritti alla scuola e sulla scuola non influiscono. Incideranno, invece, i contagiati dal 7 in poi. Intanto però, possiamo dire che lo sforzo organizzativo è importante, specie per il flusso di informazione che ci arriva e che dobbiamo elaborare per essere certi di far entrare in classe solo chi deve“.
E poi perché, chiarisce Sodini, “da un’ora all’altra c’è da riorganizzare tutto, basta la comunicazione di una quarantena o di un positivo e si ricomincia daccapo”. L’alta contagiosità della variante Omicron, d’altra parte, è un nuovo vulnus nella lotta al virus. Anche per questo, il Comprensivo ha sospeso temporaneamente i laboratori e le attività trasversali, che prevedono incroci tra le classi. “Alcune attività sono già finite per fortuna, ma a gennaio sarebbero dovuti partire diversi progetti con l’intreccio di classi differenti: ora sono sospesi perché in caso di contagio, il tracciamento sarebbe troppo complicato. Abbiamo rimodulato quello che era rimodulabile ma il resto è sospeso”. Con grande dispiacere, perché dietro a ogni progetto c’è un grande lavoro, per primo degli insegnanti.
Non è rodata invece in quanto novità, l’autosorveglianza in caso di contatto con un positivo. “I ragazzi – spiega Frosini – devono essere particolarmente prudenti e i genitori tengono i figli a casa in caso di sintomi perché altrimenti la positività si scarica sulla classe”. Senso di responsabilità, d’altra parte, è diventata l’espressione chiave di questa pandemia in divenire.
“Durante le vacanze di Natale – aggiunge Sodini – il sentore che i contagi sarebbero aumentati c’era, tanto che da subito dopo Befana ci siamo messi al lavoro per organizzare tutto al meglio con le forze a disposizione. Non pensavamo che i contagi crescessero fino a questo punto, però”. In questo vortice di cose da fare e informazioni da gestire, alle scuole servirebbero, secondo Sodini, “Poche regole chiare, precise e durature. Più flessibilità di azione (anche per le nomine) e più risorse umane nella parte amministrativa. Non dimentichiamoci che in questo periodo, nelle segreterie inizia un periodo di lavoro intenso, prima con le iscrizioni e poi con la strutturazione degli organici”.