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Un’estate di 570 fa il miracolo della Madonna di Cigoli: la resurrezione di un bambino

2 gennaio 2022 | 09:13
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Un’estate di 570 fa il miracolo della Madonna di Cigoli: la resurrezione di un bambino

L’evento è stato riconosciuto dalla Santa Sede nel 1791, che ha conferito anche il titolo di taumaturga all’immagine nel santuario della frazione sanminiatese

Mi chiamo Maria e abito a Cigoli tra Rocco e Michele, così la Madonna si rivolse a una donna il 21 luglio del 1451 dopo averle resuscitato il figlio.

Un miracolo ufficiale per la chiesa, quindi, quello avvenuto nel castello di Treggiaia, che all’epoca ricadeva nel territorio della diocesi di Lucca e oggi di San Miniato. Il santuario della Madonna Madre dei bambini o Madre dei bimbi, noto anche come antica pieve di San Giovanni Battista a Cigoli, è un santuario mariano che si trova appunto a Cigoli, frazione di San Miniato. Fu fondato nella seconda metà del tredicesimo secolo da una comunità di frati, gli Umiliati, che scelse il punto più alto dell’antico castello, in cui già sorgeva una chiesa dedicata a San Michele. L’origine del culto e della devozione alla Madonna di Cigoli ha inizio fin dal XIII secolo: le fonti storiche attestano pellegrinaggi da molti luoghi della Toscana. La venerazione per l’immagine della Madonna è confermata dalla costruzione di una cappella e di un tabernacolo monumentale.

Il miracolo del 1451, ricordato nell’affresco del sanminiatese Dilvo Lotti, presente nella cappella della Madonna, attribuì il titolo di Madre dei bimbi e ovviamente ne incrementò il culto. L’evento miracoloso fu successivamente attestato e riconosciuto dalla Santa Sede nel 1791 con un documento ufficiale, ancora conservato nell’archivio storico del Santuario. Il 21 luglio 1451 la Madonna di Cigoli intercesse per riportare in vita un bambino. Secondo il racconto della tradizione, una donna appartenente alla famiglia Mainardi, che viveva nel paese di Treggiaia, e che aveva perso già due figli, era stata minacciata di morte dal marito, nel caso avessero perso anche il terzo appena nato. Il bambino effettivamente morì, e la donna in preda alla disperazione si recò al fiume Roglio, nell’intento di togliersi la vita lasciando il bimbo morto sul suo letto di casa. Lungo le rive del torrente incontrò però una signora “di nobile aspetto” che la dissuase dal porre fine alla propria vita, assicurandole che il bambino sarebbe stato di nuovo in vita. Prima di sparire circondata da una luce, la donna affermò anche di chiamarsi Maria, e di abitare a Cigoli, tra Rocco e Michele (il riferimento è ai santi raffigurati nei dipinti presenti nella chiesa). Tornata a casa, la Mainardi ritrovò in vita il bambino: non riuscì però a rintracciare a Cigoli la misteriosa signora che aveva incontrato al fiume. Allora il preposto degli Umiliati (ordine insediato al castello di Cigoli che ora non esiste più), appresi i dettagli di quanto era successo, le mostrò l’immagine della Madonna, presente in chiesa: la donna identificò in quella figura la “signora di nobile aspetto” e quasi svenne per l’emozione, stando sempre ai resoconti della Santa Sede. Da lì la trafila per il riconoscimento dell’evento prodigioso, del miracolo.

La notizia dell’evento incrementò il culto per l’immagine alla quale, e in ricordo di quel gesto di particolare protezione verso i bambini venne attribuito da allora il titolo di Madre dei bambini o dei bimbi. Nel secolo scorso, poi, il 13 luglio 1929 avvenne il riconoscimento definitivo del culto, con il conferimento del titolo di taumaturga all’immagine di Cigoli.

Il cardinale Pietro Maffi, arcivescovo di Pisa, insieme ai vescovi di San Miniato, Carlo Falcini, e di Pescia, Angelo Simonetti, in unione con il Capitolo Vaticano, incoronò l’immagine della Madonna con due corone e uno scettro in oro. All’interno della cappella del tabernacolo seicentesco del tempio mariano si trova la scultura, sotto vetro, che riproduce la Vergine in atteggiamento dolcissimo, sorridente e incoronata, che tiene fra le braccia Gesù Bambino, anch’egli incoronato, e nella mano destra una corona del Santo Rosario. Tutt’ora, ogni anno, molte parrocchie toscane, dal 13 al 21 luglio, si recano a Cigoli per onorarla e invocarla.

Che si abbia fede o meno poco importa, la speranza è il messaggio di fondo da cogliere in ogni caso e a prescindere da avvenimenti del genere. E quella non fa mai male a nessuno.