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Empoli, 175mila euro dalla Metrocittà Firenze per il ponte sull’Orme

30 novembre 2021 | 18:14
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Empoli, 175mila euro dalla Metrocittà Firenze per il ponte sull’Orme
Empoli, 175mila euro dalla Metrocittà Firenze per il ponte sull’Orme
Empoli, 175mila euro dalla Metrocittà Firenze per il ponte sull’Orme

Il Consiglio di Palazzo Medici Riccardi approva all’unanimità su proposta di Giacomo Cucini

Il consiglio della Città Metropolitana di Firenze, su proposta del consigliere Giacomo Cucini, delegato alla viabilità per l’Empolese Valdelsa, ha approvato all’unanimità lo schema di convenzione tra la Città Metropolitana di Firenze e il Comune di Empoli per il riconoscimento del contributo di 175mila euro per la messa in sicurezza del ponte sul fiume Orme a Empoli.

“Tra gli obiettivi della Città Metropolitana – ha spiegato Cucini – vi è quello di agevolare e migliorare la rete infrastrutturale con la creazione di nuove arterie stradali sia con interventi di manutenzione straordinaria delle principali strade di scorrimento esistenti. Sono stati condotti diversi tavoli tecnici con Regione Toscana, Nuovo Pignone, Città Metropolitana di Firenze e altri Enti interessati sul problema di viabilità per i trasporti eccezionali lungo le direttrici Firenze Livorno e Firenze Massa Carrara”.

A questo scopo “è stato ritenuto opportuno svolgere alcune verifiche nei punti critici del percorso, tra i quali il ponte sul Torrente Orme lungo la Ss 67, struttura ormai datata che presenta sia segni di deterioramento del copriferro sia lesioni localizzate nelle travi”.
La giunta ha provveduto ad approvare in linea tecnica il progetto definitivo ed esecutivo per la realizzazione di un “Intervento di sostituzione struttura impalcato del ponte sul fiume Orme a Empoli lungo la Ss 67 Via Tosco Romagnola Sud con travata a campana unica in cemento armato”, per l’importo complessivo stimato in euro 930mila euro (iva inclusa) finanziato per 490mila dalla Regione Toscana (52,62%), 175mila dalla Città Metropolitana di Firenze (18,82%) e 265mila dal Comune di Empoli (28,49%).

Lo schema di Convenzione che è stato approvato dal Consiglio della Metrocittà, “regola le condizioni per il trasferimento al Comune di Empoli del contributo di 175mila euro”. Per Brenda Barnini, sindaco di Empoli e vice della Città Metropolitana la decisione presa è coerente con il cronoprogramma degli investimenti.

Di altro avviso è il consigliere del Centrodestra per il cambiamento. Paolo Gandola di Forza Italia critica le modalità di condurre interventi straordinari come se fossero stabiliti in quadro ordinario. “Occorre – dice – accelerare e compiere ogni sforzo possibile per procedere al consolidamento del ponte sull’Orme, lungo la statale Tosco Romagnola. Speriamo che i tempi non si allunghino come avvenuto per il ponte di Marcignana, sarebbe un duro colpo per Empoli e l’hinterland” e prosegue, “I lavori di manutenzione straordinaria del ponte sul fiume Orme a Empoli sono la plastica dimostrazione di come Regione e amministrazione metropolitana siano ancora al palo nel definire una strategia che in tempi celeri definisca che cosa dovrà diventare la FiPiLi e a quali costi. Noi sosteniamo la ‘convenzione tra Città Metropolitana e Comune di Empoli’ che garantirà un finanziamento di 175mila euro per la realizzazione dei lavori, ma il vero problema è che gli stessi potranno effettivamente realizzarsi solo dopo che la Regione avrà inserito nel suo piano degli investimenti, allegato al bilancio, il cofinanziamento di 490mila euro (pari al 52.62% del totale del costo dell’opera). Soldi che, è bene ribadirlo, la Regione Toscana ha deciso di destinare al ponte sull’Orme solo nel 2022. Insomma, pare che non sia ancora finita la trafila dei rinvii”.

A questo punto “si spera che il finanziamento regionale arrivi nei primi mesi del 2022, ma conoscendo storicamente i tempi dell’amministrazione possiamo quasi certamente dire che i soldi non saranno disponibili prima della tarda primavera o, peggio, inizio dell’estate 2022. In conclusione, un iter che rischia di allungare di molto i tempi ormai già sin troppo lunghi della procedura che porterà alla gara di appalto. Non è stato un errore politico, strategico e amministrativo l’aver chiesto ad un privato come il ‘Nuovo Pignone-GE’, di realizzare il progetto definitivo dell’opera, in quanto ritengo sia stato profondamente sbagliato ed iniquo chiedere ad una impresa che già vive i drammi e le difficoltà infrastrutturali del nostro territorio, di doversi sobbarcare anche di ulteriori costi di progettazione che, invece, dovrebbero tutti essere imputati all’ente metropolitano o al livello regionale. La scusa e la ragione di tale richiesta è stata che sono proprio i trasporti eccezionali provenienti dalla Nuovo Pignone di Firenze a creare problemi alla viabilità ed alle infrastrutture locali, ad esempio al ponte sull’Orme.

È una visione miope della situazione, che cela la realtà di fondo in cui si inserisce tutta la problematica del prematuro cedimento del ponte e che è legato all’inefficienza della FiPiLi, una strada del tutto inadeguata a poter vedere circolare mezzi pesanti ed eccezionali come quelli che provengono dalla Nuovo Pignone, appunto. Ponti e sovrappassi troppo bassi, capacità di carico limitato, sono le ragioni per cui i mezzi debbono preferire la viabilità ordinaria piuttosto che quella della strada di grande comunicazione, creando ovviamente i danni a cui poi dobbiamo porre rimedio. La colpa non è delle imprese che producono eccellenze internazionali, il problema sono le istituzioni che in decenni non sono stati capaci di rendere le nostre strade delle vie percorribili e civili.  Insomma, per la colpevole inerzia della Regione e della Città Metropolitana oggi assistiamo ad interventi di manutenzione in qua e là che però non limitano minimamente i gravi danno che il territorio e la cittadinanza soffrono”. Dal 2019 il ponte sull’Orme “è a senso unico con la gravi ripercussioni sul traffico che conosciamo; ecco la situazione perdurerà così ancora a lungo, in attesa dell’esigibilità dei finanziamenti regionali, della gara di appalto, dell’inizio dei lavori e del loro completamento”, conclude il consigliere Gandola.