“La violenza sulle donne ci riguarda tutti” e la piazza dove fu ritrovata Elisa diventa Vittime di femminicidio
Biffoni: “Ci siamo ritrovati dentro un incubo reale”. L’appello della sorella Elena: “Passare dalle parole alla tragedia è stato un attimo. Basta veramente poco”
“Quanto accaduto tra 25 e 26 maggio 2018 (qui la notizia) lascia ancora oggi una ferita aperta perché ci troviamo ad analizzare una realtà che ci sembra molto lontana e invece è accaduta anche qui, in una piccola comunità dove ci conosciamo tutti”. Questo, secondo la vicesindaco di San MiniatoElisa Montanelli, “ci fa capire che la violenza spesso si nasconde dietro le parole ‘bene’ e ‘amore’, ma che con queste non ha nulla a che vedere. Aver vissuto un femminicidio così da vicino ci ha portato a scegliere un percorso per sensibilizzare l’opinione pubblica affinché il bagaglio culturale che ci portiamo dentro induca a relazioni paritarie”.
Da questa mattina 25 novembre, nella giornata diventata simbolo della lotta alla violenza sulle donne, San Miniato ha intitolato alle Vittime di femminicidio la piazza dove fu ritrovato il corpo di Elisa Amato insieme a quello dell’ex fidanzato che poi si tolse la vita. Alla cerimonia hanno partecipato anche i familiari di Elisa, accompagnati dal sindaco di Prato. Dopo la scopertura del cartello della piazza e l’inaugurazione della panchina rossa su cui è stata installata una targa con la dedica a Elisa Amato e la frase “In memoria di tutte le donne morte per mano violenta di chi diceva di amarle. Perché le loro storie non affondino nel silenzio”, ed è stato riportato il numero anti violenza e stalking 1522, la cerimonia si è spostata nei locali del Conservatorio Santa Chiara, a causa del maltempo.
“Dalla morte di mia sorella – ha detto Elena, la sorella di Elisa – le nostre vite sono state spezzate. Quello che posso dire è che penso che la nostra presenza sia doverosa per la testimonianza che possiamo portare. Non c’era stato nessun tipo di aggressività fisica nei confronti di mia sorella e passare dalle parole alla tragedia è stato un attimo. Basta veramente poco, quindi dico ai giovani di parlare sempre di ciò che vivete, senza sottovalutare nulla”.
Anche l’assessore alle Pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini ha espresso la sua vicinanza alla famiglia e ha dato il proprio contributo affermando che “la violenza è un fenomeno strutturale, radicato in quegli schemi che persistono tutt’oggi nella nostra società. Dobbiamo quindi aiutare le donne che vogliono uscire dalla violenza attraverso le associazioni attive sul territorio con i loro servizi che ringrazio per il loro lavoro quotidiano. Le istituzioni in questo si devono far sentire per questo ricordo anche il numero antiviolenza istituito, il 1522, per tornare libere e autonome. Voglio anche precisare che la violenza non va solo curata, ma va prevenuta attraverso l’educazione e l’istruzione al fine di riformare una società più paritaria perché non basta il 25 novembre per combatterla, ma dobbiamo lavorare tutto l’anno attraverso i progetti scolastici affinché non ci siano più famiglie distrutte come quella di Elisa”.
Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, poi, interviene a questo proposito affermando: “Certe volte sembra essere lontani da questi fenomeni, invece ci siamo ritrovati dentro un incubo reale. Per questo il 25 novembre deve essere tutti i giorni e non solo oggi. Il fatto che ci sia bisogno di una giornata che ci ricordi questo fenomeno ci fa capire infatti che la nostra comunità non è completamente funzionale ancora. L’obiettivo, quindi, è quello di lavorare per cambiare la nostra società affinché queste tragedie non accadano più”.
“Dobbiamo sempre cogliere i piccoli segnali che precedono la tragedia e lasciare chi la attua. Il mio appello ai ragazzi qui oggi è quello di non tornare mai indietro perché la violenza non migliora, ma peggiora solamente. Noi istituzioni faremo tutti i giorni il possibile per combatterla”, aggiunge l’assessora IlariaSanti.
“Il progetto che la Commissione ha voluto fortemente, sarà attuato soprattutto a partire dalle scuole, infatti vorremmo farlo iniziare fin dalla materna perché è da lì che nascono gli stereotipi di genere”, dice la presidentessa della commissione per le pari opportunità di San Miniato Elise Bianchi
Elisa Forfori del centro antiviolenza Frida di San Miniato Basso aggiunge: “Il femminicidio è l’uccisione di una donna in quanto donna che si oppone a un sistema patriarcale che la vuole soggiogata. Io sono un po’ arrabbiata perché il 25 novembre vedo tanti eventi però poi scende il silenzio su questo tema, per noi invece il silenzio non scende mai. Noi siamo annualmente sempre attivi sul territorio dal 2008 e quello che tengo a sottolineare è che non esiste il raptus, ma il femminicidio è l’atto finale di un maltrattamento. Lo strumento principale per interrompere questo ciclo è la cultura e quindi il cambiamento culturale, ma su questo fronte il nostro Paese fa ancora molta fatica”.
“Tutti noi ci dobbiamo prendere la responsabilità di un cambiamento culturale importante in una società che vede ancora tante donne morire e colpevolizzate per ciò che subiscono. Noi da parte nostra tutti i giorni salviamo e supportiamo donne nella “Casa di Elisa”, proprio nel suo nome”, afferma la presidentessa del centro antiviolenza di Prato La Nara.
Anche il sindaco di San Miniato Simone Giglioli esprime la sua vicinanza alla famiglia Amato e a tutte le donne vittime di violenza dichiarando: “La nostra speranza è che questa piazza diventi un luogo di riflessione e comprensione per capire che anche dove c’è la più minima traccia di violenza, non c’è amore. Spero che da lassù Elisa ci guardi e ci guidi in questa battaglia”.
All’iniziativa hanno partecipato anche la presidentessa del Cav di Prato Francesca Ranaldi, il tenente colonnello del comando dei carabinieri di San Miniato Gennaro Riccardi, il luogotenente Giovanni Alfieri, il colonnello del comando dei carabinieri di Prato Francesco Zamponi, la tenente della Guardia di Finanza di San Miniato Rosangela Di Lecce e la classe 3BA dell’indirizzo amministrazione e marketing dell‘IT “Cattaneo”.
L’evento è stato accompagnato dall’Accademia musicale di San Miniato Basso con esibizioni musicali in onore di questa Giornata per concludersi poi con la lettura di una poesia dedicata a Elisa Amato e la consegna dei doni istituzionali da parte del sindaco Giglioli.