Palio dei barchini, le contrade a San Michele: “Sì al confronto sulle regole, ma niente stravolgimenti”

Non trova proseliti la protesta dei ‘ribelli’. Nuti: “La disponibilità al dialogo c’è ma nessuno può pensare di dettare condizioni”
Le premesse per un nuovo palio “zoppo” ci sono tutte e al momento sembra essere lo scenario più probabile, a meno che San Michele non torni sui propri passi da qui all’8 dicembre, data prevista per il giuramento di partecipazione all’edizione 2022.
Le altre contrade, infatti, non si uniranno alla ribellione dei gialloneri che pochi giorni fa, sulla scia della protesta iniziata dopo la squalifica nel mini palio e la scelta di abbandonare la piazza, avevano proposto agli altri rioni di riscrivere assieme un nuovo regolamento “chiaro e condiviso” che rimettesse a centro proprio le contrade, relegate secondo San Michele ad un ruolo “ormai marginale”.
Una visione che gli altri presidenti non condividono, “perché tutto può essere migliorabile e realizzabile, ma non ci sono motivi per un cambio radicale”, afferma il numero uno di San Martino Tiziano Salvadori, alla guida dei verdearancio dal 2004, ricordando come negli anni la manifestazione si sia “sempre evoluta, così come i regolamenti. C’è stata una continua alternanza di regole – dice – ma nella quale alla fine abbiamo sempre trovato la quadra. Se si vogliono portare dei cambiamenti lo si può fare prima dell’8 dicembre, ma non c’è motivo di stravolgere tutto. Senza contare, entrando nel merito della questione, che la squalifica subita da San Michele non è diversa da quelle che la mia contrada ha dovuto subire e accettare in alcune passate edizioni, prima ancora che venisse introdotto il var”. Sulla stessa linea la presidente di San Pietro Kety Toni: “Perché tutti – dice – quando abbiamo firmato il nuovo regolamento eravamo coscienti di quello che c’era scritto e di quello che sarebbe potuto accadere in piazza. Noi abbiamo già dato la delega al Comitato anche tenendo conto del fatto che, specialmente quest’anno, ci troveremo a dover organizzare un palio in pochissimo tempo. Dispiace per la posizione di San Michele, anche perché in questi due anni da presidente ho visto un’enorme crescita della collaborazione fra contrade”.
“La perfezione non è di questo mondo ma l’esperienza sì”, aggiunge la presidente di San Bartolomeo Silvia Valori, sottolineando il concetto che “si può sempre migliorare” ma rifiutando le accuse di incapacità e di marginalità delle contrade sollevate da San Michele: “Non permetto a nessuno di screditare il lavoro volontario di chi si impegna nelle contrade – attacca Valori – che sono e restano il cuore della manifestazione. È vero che durante quest’anno San Michele è sempre stata chiara rispetto ad alcune cose che non gli stavano bene, però alla fine si decide a maggioranza”.
Adesso dunque la palla torna proprio nelle mani di San Michele, chiamata a decidere se tener ferma la linea intrapresa o cercare un dialogo per tornare in pista il prossimo giugno. “Da parte nostra la disponibilità al dialogo c’è – risponde il presidente dell’associazione Palio Paolo Nuti – ma senza pensare di poter fissare condizioni e soprattutto nei tempi previsti, cioè prima dell’8 dicembre”. È notizia di questi giorni, tuttavia, la decisione di abbandonare l’associazione Palio da parte di due storici consiglieri, entrambi provenienti dalla contrada San Michele. Decisione che sembra in qualche modo cristallizzare le posizioni su fronti contrapposti e difficilmente avvicinabili.
“Ci tengo a ribadire – riprende Nuti – che l’associazione Palio non ce l’ha con una contrada in particolare, ma lavora per fare la manifestazione nel miglior modo possibile e organizzare iniziative collaterali con le contrade. Entrando nel merito della questione da cui tutto è nato, vale a dire dalla squalifica nel mini palio, non accetto che si parli di incapacità e di gestione mediocre. Rivedendo le immagini della gara fotogramma per fotogramma, mi sento di dire che i giudici sono stati attenti e capaci, attenendosi scrupolosamente al regolamento. Così come le successive sanzioni sono dettate dallo stesso regolamento che tutte le contrade hanno firmato lo scorso luglio. Quindi non vedo il motivo di tutto il polverone che è stato sollevato”.