la questione |
Altre News
/

Il Palio dei Barchini è “partecipazione e lealtà”, San Michele spiega l’accaduto e chiede un cambio di passo

6 ottobre 2021 | 11:33
Share0
Il Palio dei Barchini è “partecipazione e lealtà”, San Michele spiega l’accaduto e chiede un cambio di passo

“Per la prima volta in 35 edizioni i giudici, su propria iniziativa, hanno deliberatamente e insindacabilmente deciso di squalificare un equipaggio”

“Il Palio non è solo competizione, è anche e soprattutto partecipazione e lealtà, ma perché non vengano meno questi due valori, noi siamo fermamente convinti che sia necessario ritrovare un giusto modus operandi per la manifestazione”. Per questo la Contrada San Michele in Caprugnana non si arrende e non ci passa sopra, anzi ci tiene a spiegare e capire quanto accaduto domenica 3 ottobre, comprese le motivazioni che hanno portato “all’estrema e sofferta decisione di ritirarsi dal 35esimo Palio dei Barchini con le Ruote di Castelfranco di Sotto (qui i fatti).

Tutto è iniziato dopo la conclusione del Mini Palio che ha visto il nostro equipaggio, composto da Alessandro Trivella e Alessio Gragnoli, tagliare per primo il traguardo. Al termine della gara, i giudici si sono riuniti nella ‘sala Var’ (composta da due soli giudici e dal presidente del comitato Palio), allestita quest’anno per la prima volta, per verificare, con l’ausilio delle immagini, la presenza di eventuali scorrettezze. Dopo svariati minuti di attesa, è arrivato il verdetto di squalifica, causata, secondo la loro ricostruzione, da una ‘remata’ che Gragnoli avrebbe, dato volontariamente, contro l’equipaggio di San Martino nel rettilineo di partenza.

Sul momento, la penalizzazione ci è sembrata assolutamente ingiustificata e le immagini visionate in un secondo tempo lo hanno confermato. In seconda corsia, il barchino di San Martino parte meglio, ritrovandosi in prima posizione a metà rettilineo, ma viene successivamente rallentato a causa di un contatto con il barchino di San Pietro, partito in terza corsia. Il nostro equipaggio, partito dalla prima corsia, ne approfitta, sorpassando all’interno i due barchini entrati in collisione. In queste fasi concitate, accadono due cose: dapprima, San Martino colpisce la ruota posteriore destra del nostro barchino, causando una perdita di equilibrio di entrambi i rematori. In particolare di Gragnoli che, nel riprendere l’equilibrio e nel prosieguo dell’azione di remata, colpisce il barchino di San Martino.

Le immagini, analizzate nel dettaglio, fotogramma per fotogramma, a nostro avviso, non lasciano spazio ad interpretazioni: entrambi i colpi sono da ritenersi involontari. Analizzando solo il caso incriminato, si nota come Gragnoli, nell’esecuzione della remata, sia ancora sbilanciato dal colpo subito pochi istanti prima e, soprattutto, il suo sguardo è rivolto in avanti, verso il prosieguo della gara, segno inequivocabile che non c’è stata alcuna volontarietà nel contatto col barchino avversario”.

A quel punto, è maturata la decisione di non disputare le due restanti gare. “Per prima cosa, fin da subito, ci ha pervaso un profondo senso di ingiustizia perché convinti, come le immagini hanno successivamente confermato, di non aver commesso alcun illecito. I contatti fra barchini, nel contesto di gara, hanno da sempre contraddistinto questa competizione, fanno parte delle dinamiche del Palio e sono una delle tante imprevedibili variabili da prendere in considerazione quando si scende in piazza. Ed è proprio per questo che nessuna contrada (San Martino in particolare in quanto direttamente coinvolta nell’accaduto) ha presentato alcun ricorso su questo episodio. Per la prima volta in 35 edizioni del Palio dei Barchini, i giudici, su propria iniziativa, hanno deliberatamente e insindacabilmente deciso di squalificare un equipaggio.

In secondo luogo, la gestione di tale decisione è stata confusionaria, superficiale ed arrogante. La delegazione di San Michele presente in piazza non è stata informata né dell’investigazione in corso nei propri confronti, né della decisione finale, appresa solo qualche istante dopo dallo speaker di piazza che chiamava a premiazione la contrada di San Pietro. Giudici e organizzatori sono stati sordi ad ogni nostra richiesta di chiarimento, adducendo il fatto che la decisione ormai era definitiva ed inappellabile, un confronto sull’episodio non avrebbe sortito alcun effetto. Questo senso di confusione in piazza è arrivato inevitabilmente anche a casa, con gli spettatori in visione tramite Facebook spaesati su quanto stesse succedendo. La diretta video è stata volontariamente interrotta più volte e lo speaker non ha saputo dare una spiegazione della squalifica comminata al nostro equipaggio.

In ultima istanza, gli accadimenti concitati degli ultimi minuti hanno indubbiamente contribuito a incrementare il nervosismo tra tutti i membri della contrada presenti in piazza, barcaioli compresi. Concentrazione e lucidità, necessari per poter affrontare al meglio e quanto più possibile in sicurezza le successive due gare, sono inevitabilmente venute a mancare.
Teniamo a precisare quanto sia stata sofferta la decisione di non correre il Palio ed il Palio Rosa, dopo tutti i sacrifici fatti per presentarsi al massimo a questo appuntamento. Non possiamo, infatti, dimenticare il tempo investito dai ragazzi nella preparazione alla gara, i duri allenamenti durante l’estate, il tutto per cercare di riportare la contrada di San Michele ad una vittoria che manca, ahimè, da ben 17 anni.

A distanza di tre giorni, rimane la rabbia e la frustrazione per quanto accaduto, ma anche e soprattutto il supporto e il tanto affetto che tutti i contradaioli hanno manifestato verso i propri ragazzi al loro rientro in contrada. Quanto accaduto non può rimanere silente. Come da Regolamento, entro le 24 ore dalla conclusione della manifestazione, la contrada San Michele ha presentato ufficialmente ricorso contro la squalifica comminata dai giudici all’equipaggio del Mini Palio. Ad oggi attendiamo ancora una risposta ufficiale dal Comitato Palio dei Barchini con le ruote”.

Da qui l’appello, perché questa brutta pagina serva a riscrivere la storia del Palio nel segno della partecipazione. “Nonostante l’organizzazione approssimativa, domenica mattina per le strade del paese si è nuovamente respirata aria di Palio, con i suoi colori e i suoi ‘rumori’. La comunità di Castelfranco di Sotto ha risposto con una grande e accalorata partecipazione. Purtroppo, però, nel corso del pomeriggio, abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso, e avvilente, che questo paese e questa comunità non si merita”.