Un bosco didattico al posto delle vecchie stalle della tenuta di Varramista: Unicoop investe 1,5 milioni per il progetto

Sarà donato al Comune: completa bonifica dell’area, con la smaltimento di tutto il cemento, dell’asfalto e dell’eternit ancora presente nell’area
Per una volta il percorso sarà all’opposto. Asfalto e cemento lasceranno il posto al bosco, attraverso la piantumazione di ben 3mila nuove piante chiamate a catturare anidride carbonica.
Un bosco didattico, biosostenibile e accessibile a tutti, che andrà a rinaturalizzare un’area degradata e abbandonata da più di trent’anni. È questo il futuro che Unicoop Firenze ha immaginato e progettato per le vecchie stalle della tenuta di Varramista, i cosiddetti “stalloni”, ben visibili lungo la FiPILi poco prima dell’autovelox di Montopoli. Strutture che Unicoop acquistò nei primi anni Novanta dopo la fusione con la Coop di Pontedera, come ricordato da Claudio Vanni, responsabile relazioni esterne di Unicoop, durante la presentazione del progetto avvenuta ieri pomeriggio (18 settembre) al campo sportivo di Montopoli.






“Erano gli anni in cui si costruivano gli ipermercati – ha ricordato Vanni – e quello era un punto strategico dove realizzarne uno. Poi i tempi sono cambiati: avevamo 6 ipermercati e li abbiamo dismessi tutti, perché oggi la gente preferisce acquistare nei punti vendita vicino casa piuttosto che fare 50 chilometri“. È così che gli “stalloni” sono rimasti in abbandono per trent’anni, senza che Unicoop sapesse cosa farne, fino a quando non è nata l’idea di un progetto ambientale e didattico, elaborato dalla cooperativa in collaborazione con Pnat, società dell’Università di Firenze, con Re Soil Foundation e Legambiente, sotto la direzione del neorobiologo vegetale Stefano Mancuso.
Il progetto prevede la completa bonifica dell’area, con la smaltimento di tutto il cemento, l’asfalto e l’eternit ancora presente nell’area, per poi andare a piantare pioppi, frassini e altre piante che si caratterizzano per la capacità di assorbimento della Co2.

“Stiamo parlando di un’area di 6 ettari con un terreno completamente impermeabilizzato per una profondità di un metro – ha spiegato il responsabile ambiente di Unicoop Tommaso Perrulli -, un terreno che da almeno sessant’anni non riceve luce, acqua e sostanze azotate. Come prima cosa, quindi, andremo a rimuovere 17mila tonnellate di asfalto, cemento e calcestruzzo, per poi rivilitalizzare il terreno con la piantagione di nuove piante che secondo le indicazioni Pnat saranno sufficienti da sole per fertilizzarlo”.
Il bosco, che Unicoop conta di inaugurare per la prossima primavera, sarà accessibile dalla strada che fiancheggia il viale di Varramista, da dove si raggiungerà un’area di parchegggio, “l’unica – ha sottolineato Perrulli – in cui lasceremo l’asfalto”. “Partendo da qui – ha proseguito – si potrà imboccare un percorso, accessibile anche a persone diversemente abili, che avrà alcuni punti di interesse: un anello rialzato che girerà attorno alle chiome degli alberi, un’aula didattica da 150 metri quadri realizzata in legno e vetro, una torre di osservazione alta 15 metri e infine le vasche per le piante acquatiche, che saranno realizzate riconvertendo, come testimonianza di archeologia industriale, le vecchie vasche in cui venivano lavati i maiali”.
La bonifica sarà interamente finanziata da Unicoop per circa un milione e mezzo di euro, mentre la piantumazione degli alberi sarà aperta al contributo di tutti i soci, attraverso una campagna di sensibilizzazione e di partecipazione che prenderà il via dal 23 settembre in tutti i punti vendita Unicoop. “Tutto quello che i cittadini metteranno noi lo raddoppieremo – ha precisato Vanni – perché per noi non è una questione economica ma partecipativa”.
Una volta realizzato, infatti, il bosco didattico sarà donato al Comune di Montopoli. “Come cooperativa – ha aggiunto Vanni – abbiamo il dovere di fare investimenti di tipo sociale nel territorio in cui operiamo, perché i nostri azionisti sono i soci”.
Soddisfazione al progetto è stata espressa ovviamente dal sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi: “Già non avere più quei ruderi lungo la superstrada sarà un punto qualificante del progetto – ha detto Capecchi – ma sarà anche un modo per far capire l’importanza delle piante e il danno che si crea quando un bosco sparisce”.