La protesta |
Altre News
/

“No al green pass”, e il Comitato scende in piazza davanti al Comune a Pisa

3 settembre 2021 | 18:19
Share0
“No al green pass”, e il Comitato scende in piazza davanti al Comune a Pisa

“Tracciamento e cure domiciliari”: la ricetta per uscire dalla pandemia secondo chi non si fida del vaccino

“No al green pass, si ai test salivari covid19 a tutti. Non serve il green pass per garantire la tutela della salute pubblica adempimento prioritario a carico dello Stato in caso di pandemia, ma è necessario tracciare il virus covid19 sottoponendo tutti, compresi i vaccinati, a test salivari, un test semplice da eseguire, poco costoso e che deve essere disponibile gratuitamente”. Inizia così il manifesto firmato dal Comitato di lotta contro il green pass a cui aderisce anche il sindacato Cub. Mercoledì 8 settembre, alle 15,30, gli attivisti si ritroveranno in piazza XX settembre a Pisa dove terranno una conferenza stampa.

“No al green pass, si alle cure domiciliari anti covid19 precoci – si legge ancora nel manifesto – non serve il green pass per uscire da una situazione emergenziale che ormai va avanti da circa un anno e mezzo, ma è necessario ed urgente garantire le cure domiciliari precoci per ostacolare le gravi patologie che la covid19 può provocare ed evitare il ricovero negli ospedali, ormai per la stragrande maggioranza trasformati in ospedali covid19. È da marzo 2020 che sono a disposizione una serie di farmaci anti covid19, già sperimentati da alcuni coscienziosi e coraggiosi medici di base, che consentono una guarigione dal covid19. Ancora oggi non esiste una corretta informazione in merito a tali farmaci da parte del governo o del ministero della salute mentre viene propagandato un protocollo di fatto assolutamente inefficace (tachipirina e vigile attesa).

No al green pass, si alla ricerca di farmaci sicuri ed efficaci nella prevenzione del covid19 – proseguono dal Comitato – ormai più virologi dichiarano la contrarietà ad una campagna vaccinale contro la covid19 in quanto nel corso di una pandemia una vaccinazione di massa può provocare una mutazione del virus generando una variante molto più trasmissibile e molto più aggressiva ed il virus sars-cov-2 è un virus molto mutevole. Inoltre, i vaccini anti covid19 ad oggi disponibili sono sperimentali e non risultano ne’ sicuri ne’ efficaci a fermare l’epidemia o a debellare il virus. Inoltre, non si possono escludere in seguito alla vaccinazione anti covid19 gravi rischi per la salute e/o la vita e non si sa nulla circa potenziali effetti collaterali a medio e lungo termine. Non possiamo tollerare l’obbligo del green pass imposto al personale scolastico o l’obbligo vaccinale imposto al personale sanitario che rappresenta già una forma di violazione della dignità umana e delle libertà fondamentali: non hai fatto il vaccino anticovid? Non hai il green pass? Allora ti licenzio. Non possiamo tollerare decurtazioni salariali a lavoratrici e lavoratori in quarantena, in seguito a contatti con persone risultate positive al test covid19, in quanto è sicuramente uno strumento molto utile per contrastare l’epidemia virale”.

Realizziamo assemblee cittadine, nei luoghi di lavoro e sui social per una capillare controinformazione in merito alla situazione emergenziale che stiamo subendo da circa un anno e mezzo. Abbiamo il dovere di contrastare le scelte politiche del governo per scongiurare una pandemia senza fine con conseguenze drammatiche pe tutti. Il prezzo poi della grave crisi, che stiamo subendo e che subiremo, non lo deve pagare ancora una volta la classe lavoratrice, ma piuttosto i padroni ed i loro governi che nel corso degli ultimi decenni hanno smantellato il servizio sanitario, sacrificandolo sull’altare della privatizzazione, del profitto e dell’illegalità. Non rendere disponibili e gratuiti farmaci sempre più sicuri ed efficaci per contrastare epidemie virali, proteggendo prioritariamente i più fragili, deve essere considerato un vero e proprio crimine contro l’umanità. Riprendiamoci come classe lavoratrice quanto abbiamo duramente conquistato negli anni ‘70 e che poi nei decenni successivi abbiamo permesso ci venisse tolto. No al green pass, si alla libertà di come curare la propria salute. Fermiamoli. Diciamo no a scelte all’insegna dell’incapacità e dell’incompetenza unite ad una folle arroganza”.