Sanità, la protesta di un fucecchiese: “Otto mesi per un accertamento, in un’altra provincia”

“Ma pagando visita dietro casa in pochi giorni. Non dovrebbe essere così”. Il primo “buco” libero per due radiografie era a marzo 2022
Otto mesi per un accertamento diagnostico nel pubblico, in un’altra provincia. Pagando, invece, visita dietro casa in pochi giorni. E’ la disavventura di un pensionato fucecchiese, Leonardo Turolla e della sua famiglia, che per un controllo in questi giorni ha dovuto mobilitarsi per prenotare una visita diagnostica presso una struttura dell’Asl Toscana Centro.
“Un familiare aveva bisogno di un doppio controllo: due radiografie alle spalle, per verificare il suo stato di salute. Sembrava una cosa semplice – racconta. – A parte la solita odissea della ricerca dei posti disponibili, con varie telefonate andate a vuoto perché non c’erano mai posti, alla fine dopo vari giorni un buco me l’hanno trovato: Vaiano di Prato, marzo 2022“. Situazione invariata telefonando al Cup o al servizio Prenota Facile.
“In tutti i casi – continua – per giorni mi hanno ripetuto che non c’erano posti. Riprovare, riprovare, riprovare. Quando poi è arrivato l’appuntamento disponibile, a otto mesi di distanza, ho avuto l’impressione che persino l’operatore che me lo stava proponendo si stesse vergognando”.
Disagio unito alla beffa quando Turolla, nel tentativo di trovare il medesimo servizio in tempi più rapidi e magari in un luogo meno fuori mano, ha scoperto una verità che purtroppo si presenta in modo assai frequente: “volendo risolvere la cosa prima possibile, ho vagliato l’opzione privata – spiega – Non faccio in tempo a chiamare che subito mi trovano una soluzione. Pagando, il 31 luglio è subito disponibile un appuntamento ad Empoli, praticamente dietro casa. Due radiografie 152 euro. Intenzionato a raccontare tutto all’Azienda sanitaria, per presentare una lamentela, mi sono sentito rispondere dall’operatore dell’Urp che non c’è niente di scandaloso in quello che mi è successo. Speravo che mi risolvessero la cosa o quanto meno che provassero a giustificarsi, mentre mi hanno trattato come se venissi da Marte. Evidentemente questo stato di cose, con un servizio sanitario giunto a questo punto, è una cosa accettata da tutti. Ma non dovrebbe esserlo”. Situazione purtroppo frequente.