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Morto in Senegal per un’emorragia cerebrale, i colleghi e il sindacato aiutano la famiglia

16 luglio 2021 | 10:35
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Morto in Senegal per un’emorragia cerebrale, i colleghi e il sindacato aiutano la famiglia

La storia di solidarietà che collega Santa Croce a Dakar

Aly era un lavoratore di origini senegalesi che da più di venti anni viveva e lavorava nella zona del Valdarno Inferiore e gli ultimi 18 li ha passati in una grande azienda conciaria del territorio. Ad agosto 2019, come quasi tutti gli anni, era andato in Senegal a trovare la famiglia, all’inizio di settembre doveva tornare in Italia e si trovava all’aeroporto di Dakar quando si è sentito male e, colpito da emorragia celebrale, il 19 settembre 2019 è deceduto.

La storia arriva dal distretto conciario di Santa Croce sull’Arno, dove lavorava e dove aveva avuto modo di stringere rapporti anche con molti colleghi. Aly era perfettamente inserito nel tessuto sociale locale: da sempre iscritto alla Cgil, era anche un rappresentante sindacale, sempre pronto ad impegnarsi per gli altri. La sua è una delle tante storia di migrazione temporanea, di chi sceglie di non ricongiungersi con la famiglia e proseguire la sua permanenza in Italia da solo per un certo periodo e poi tornare in Senegal.

La sua tragica morte ha scosso tutti, sindacato e colleghi di lavoro in primis, i quali si sono attivati subito per cercare di rintracciare i suoi parenti in Senegal. Lì Aly ha lasciato la moglie Sokhna e tre figli di 16, 6 e 4 anni.

“Per un certo periodo di tempo – spiegano dalla Cgil – era stato rintracciato un parente che abita e lavora al nord Italia e ci diceva che la moglie era intenzionata a venire a Santa Croce sull’Arno per tutte le pratiche da svolgere, purtroppo però è intervenuto il Covid ed ha reso questa cosa impossibile. A sbloccare la situazione ci hanno pensato Auro Agostelli, collega di lavoro e rappresentante sindacale della Filctem-Cgil in azienda, ed Oswald Habumuremyi anche lui, nostro iscritto e collega di lavoro di Aly. Oswald è di origini ruandesi e, prima dei tragici fatti che hanno sconvolto il suo Paese, faceva il maestro di francese ed è proprio tramite la lingua che è riuscito a mettersi in contatto direttamente con la signora Sokhna. Noi come Coordinamento immigrazione della Cgil abbiamo preso contatti con l’Azienda per convenire sui documenti necessari affinché le spettanze di Aly, ultimo stipendio e trattamento di fine rapporto, fossero inviate agli eredi. Per la documentazione siamo stati supportati dal nostro ufficio Inca di Dakar che ha aiutato Sokhna a fare la domanda di pensione di reversibilità del marito e a produrre tutti gli atti utili a completare la procedura per ottenere le somme dovute. Finalmente all’inizio di giugno 2021 la pratica è andata a buon fine”.

Nella stessa azienda in cui lavorava Aly, nei primi mesi di quest’anno, è deceduto per Covid un lavoratore di origini senegalesi, Niang Abdourahame, con la famiglia in Italia: tutti i lavoratori, la maggior parte italiani, hanno aderito alla raccolta fondi per aiutare i parenti ad inviare la salma nel paese di origine. Segno che tra i lavoratori c’è più solidarietà di quanto si pensi, una solidarietà sobria e sottaciuta che ogni tanto però fa bene rendere pubblica.