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Smaltimento illecito di rifiuti, Unione Inquilini si rivolge a Arpat

17 aprile 2021 | 16:31
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Smaltimento illecito di rifiuti, Unione Inquilini si rivolge a Arpat

La sezione Valdarno Inferiore: “Anche sugli sversamenti in Usciana bisogna fare chiarezza”

Inchiesta sullo smaltimento illecito dei rifiuti, la sezione Valdarno Inferiore dell’Unione Inquilini di Pisa si è rivolta all’Arpat per chiedere un accesso agli atti “per sapere i cambi organizzativi e le nomine dirigenziali degli ultimi dieci anni”.

“Sui recenti fatti giudiziari che hanno sfortunatamente riportato alla ribalta nazionale nuovamente il nostro territorio (dopo 5 interdittive antimafia, un danno milionario per gli sversamenti in Usciana e li dichiarazioni del pentito Schiavone), ci auguriamo, per il bene di tutti, che la sindaca Deidda riesca a chiarire tutto, ma – si legge in una nota -, al contempo, speriamo che gli eventuali colpevoli siano puniti con pene esemplari, perchè il nostro territorio è afflitto da una forte crisi economica e simili fatti rischiano solo di danneggiare lavoratori e cittadini”.

“Oltretutto, nel caso di un eventuale assoluzione, è evidente che alcuni soggetti dovranno ugualmente chiarire tutto in sede politico amministrativa. Ad esempio – spiega l’Unione Inquilini -, dai verbali di indagine sembra emerge che si tentasse di addomesticare i controlli dell’Arpat in zona, così indipendemente da qualsiasi eventuale processo penale, ci chiediamo: gli indagati hanno ottenuto ciò che volevano? Intanto – informano -, abbiamo mandato una istanza di accesso alla Arpat per sapere i cambi organizzativi e le nomine dirigenziali degli ultimi dieci anni. Non solo, va anche chiarito con gli enti pubblici e con il Comune di Santa Croce sull’Arno di non provare a fare una specie di teatrino della farsa come successo anni fa”.

“Infatti – prosegue la nota – quando si venne a conoscenza degli sversamenti illeciti in Usciana dal depuratore di Ponte a Cappiano, il sindaco di Santa Croce sull’Arno dichiarò pubblicamente che si sarebbe costituito in giudizio per richiedere i danni, cosa che non fu fatta assolutamente. Per questi fatti da una parte, speriamo che tutti dimostrino la propria innocenza, ma, in caso contrario, il Comune di Santa Croce sull’Arno dovrà costituirsi parte civile, perchè non tollereremo nessuna farsa. Non solo, se le amministrazioni non lo facessero, anche solo per l’immenso danno all’immagine subìto da un intero comparto conciario, significherebbe evidentemente che le stesse preferisco rischiare l’accusa di convivenza con fenomeni di natura criminale”.