Cento anni dalla morte di Alvaro Fantozzi, freddato sulla strada verso Marti

Era un esponente del Partito socialista italiano e vicesindaco di Pontedera
Fu il più violento e importante assassinio contro un esponente socialista e delle istituzioni: quello di Alvaro Fantozzi, freddato il 2 aprile del 1921 lungo la strada che da Pontedera porta a Marti. Tre sicari fascisti, con la complicità del conducente che guidava il calesse che portava Fantozzi a fare una riunione sindacale per conto della camera del lavoro, uscirono da un lato della strada e dopo aver chiesto a Fantozzi se fosse davvero lui, lo freddarono con molti colpi di pistola.
Era vicesindaco di Pontedera e segretario della Cgil nella zona della Valdera. I suoi assassini non furono mai condannati, né potevano esserlo stante i mandanti e chi doveva giudicarli, ma mentre i loro nomi sono stati dimenticati dalla storia, quello di Alvaro Fantozzi è rimasto ben presente in tutti i democratici ed antifascisti pisani. A Fantozzi è intitolata la sezione del Partito socialista italiano di Pontedera così come a lui è intitolata la Camera del Lavoro dove aveva operato a favore dei braccianti agricoli e il più importante Circolo socialista della provincia.
Ogni anno, il 2 aprile, i socialisti si ritrovano per ricordarlo e ricordare l’importanza dei valori e delle convinzioni che lo sorressero fino alla morte, causata propri per la fedeltà a quei principi. “Anche quest’anno avremmo voluto onorarlo e salutarlo come merita – dicono i socialisti di Pisa e Pontedera – ma le restrizioni dovute alle norme anti covid non ce lo permettono, almeno fisicamente. Vogliamo comunque sottolineare gli aspetti della sua vita a tutti gli antifascisti e democratici della provincia di Pisa, perché non si perda la memoria di chi ha dato la vita per i suoi ideali e per le nostre libertà”.