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“Beni comuni” quelli confiscati alla Mala del Brenta: Santa Croce sull’Arno lavora per avere la villa

23 marzo 2021 | 18:49
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“Beni comuni” quelli confiscati alla Mala del Brenta: Santa Croce sull’Arno lavora per avere la villa
“Beni comuni” quelli confiscati alla Mala del Brenta: Santa Croce sull’Arno lavora per avere la villa
“Beni comuni” quelli confiscati alla Mala del Brenta: Santa Croce sull’Arno lavora per avere la villa

Oltre ad annessi e terreni. Comune al lavoro per ottenere l’assegnazione ed elaborare un nuovo utilizzo

Da alcune settimane, il Prefetto di Pisa e il Comune di Santa Croce sull’Arno si stanno adoperando per far diventare “beni comuni”, per fini sociali quelli che i criminali avevano acquisito al proprio capitale personale come profitto delle loro attività illecite: Santa Croce ha allo studio la possibilità di acquisire al patrimonio pubblico per la destinazione ad usi sociali alcuni beni sul proprio territorio rientranti nella proprietà diretta o indiretta del boss della Mala del BrentaFelice Maniero: una villa di grande pregio e alcuni annessi e terreni.

“Le mafie – racconta con soddisfazione la sindaco Giulia Deidda – sono tutt’altro che invincibili ed è innanzitutto un atto di giustizia riportare all’utilizzo della collettività beni confiscati ad esponenti di punta della criminalità organizzata presenti anche sul nostro territorio”. L’amministrazione comunale sta già lavorando alla ideazione di un progetto di utilizzo a fini sociali che consenta di restituire alla collettività i beni.

“Grazie anche all’importante azione di sostegno che la Prefettura di Pisa sta garantendo a tutto il Distretto Industriale di Santa Croce sull’Arno nella lotta contro le mafie e i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata sul territorio, possiamo cominciare a toccare con mano la crescita della presenza delle istituzioni e la affidabilità del lavoro da esse compiute nella lotta alle mafie anche su tutto il territorio distrettuale”.

Serve ora la formalizzazione dei passaggi processuali e giuridici necessari per procedere nel compimento delle azioni pubbliche propedeutiche alle destinazioni definitive dei beni oggetto di confisca. “Siamo consapevoli delle difficoltà e delle tante problematiche che crea la richiesta di assegnazione definitiva di beni di tale provenienza ma come ormai accade da tempo su questo territorio, noi non ci tiriamo indietro e continueremo a portare avanti una lotta determinata a chi prova, infiltrandosi subdolamente e in modo apparentemente innocente, nel nostro sistema socio economico territoriale”.