Ripristino Usciana, Unione Inquilini diffida il Ministero a rispondere e sollecita i sindaci

“Il processo contro il direttore generale e il presidente risulta ancora pendente presso la Corte di Cassazione e ad oggi senza una data fissata”
“E’ stato diffidato il Ministero a rispondere entro 15 giorni, evidenziando come l’eventuale omissione possa configurare un reato. Infine ieri abbiamo inviato una istanza ai sindaci di Fucecchio, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte per cercare di sapere cosa sia stato fatto per il torrente Usciana e cosa abbiano intenzione di fare, concedendo solo 30 giorni per la risposta”.
A muovere la sezione Valdarno Inferiore dell’Unione Inquilini Pisa e Luca Scarselli è il desiderio di comprendere se sia stato ripristinato il danno ambientale causato dagli sversamenti. “Nel 2012 – spiega – siano venuti a conoscenza del fatto che per anni il torrente Usciana era stato oggetto di sversamenti illeciti da parte dell’impianto di depurazione di Ponte a Cappiano.
A distanza di anni abbiamo fatto varie istanze di accesso per capire a che punto fosse la ‘riparazione del danno ambientale’, scoprendo che il processo contro il direttore generale e il presidente, con due condanne in primo e in secondo grado, risulta ancora pendente presso la Corte di Cassazione e ad oggi senza una data fissata.
Non solo, abbiamo scoperto che la provvisionale stabilita dal giudice in primo grado (20mila euro) è stata riscossa nel 2016, ma al contempo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ci ha inviato la relazione sul danno ambientale subito dal torrente Usciana a causa degli sversamenti illeciti. Relazione che fu fatta al momento del processo penale in primo grado. Il suddetto istituto, che rappresenta il ‘gotha’ della ricerca ambientale in Italia, ha quantificato in una cifra oscillante tra 15 milioni e 22 milioni di euro di danno ambientale.
Così, abbiamo richiesto al Ministero dell’Ambiente che cosa fosse stato fatto per il suddetto danno. Il dicastero non ci ha risposto e cosi due giorni fa è stato notificato e depositato ricorso al Tar Lazio avverso il suddetto silenzio“.