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Crollo della passerella, il Comune deve rimuoverla entro 10 giorni: il decreto

9 marzo 2021 | 19:16
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Crollo della passerella, il Comune deve rimuoverla entro 10 giorni: il decreto

Se non lo farà, lo sgombero partirà d’ufficio, ma le spese saranno rimesse all’Ente

Oltre al crollo, la beffa.Il Genio civile Valdarno Inferiore ha intimato al comune di Santa Maria a Monte di rimuovere entro dieci giorni la passerella crollata sul collettore a Ponticelli (qui la notizia): se l’ente non provvederà a farlo, lo sgombero partirà d’ufficio, ma le spese saranno comunque rimesse al Comune. Un decreto dirigenziale dal sapore amaro visto che il Comune si trova ora a dover sostenere delle spese, anche ingenti, pur avendo ripetuto per settimane di essere parte lesa.

Il provvedimento arriva dopo un’attesa troppo lunga secondo gli uffici regionali, che avevano richiesto al Comune un cronoprogramma per la rimozione già a fine febbraio. “Nessun commento, c’è un’indagine in corso” (questa), sono le parole del sindaco Ilaria Parrella, che sceglie la via del più stretto riserbo e non ha voluto spiegare come intende procedere il Comune. Una scelta che stona con i buoni propositi di trasparenza annunciati sin dall’inizio della vicenda. Certo, una buona notizia c’è: che, almeno in teoria, entro pochi giorni dovrebbero partire i lavori per la rimozione di quel che resta della passerella, siano essi eseguiti dal comune o da altri enti.

Le vie possibili per l’Ente di piazza della Vittoria sono diverse. Il comune potrebbe scegliere di eseguire entro dieci giorni e a proprie spese i lavori, per poi rimetterli a chi sarà ritenuto il responsabile del crollo in sede civile, oppure potrà attendere il decorso dei dieci giorni e far partire i lavori d’ufficio. Anche in quel caso, è plausibile che il Comune deciderà di rivalersi sui responsabili, una volta individuati.

La cronologia degli eventi aiuta a capire meglio come si è arrivati fino a questo punto. Dopo il crollo della passerella, lo scorso 16 febbraio, il 22 dello scorso mese il Genio civile Valdarno inferiore ha sollecitato il comune ad attivarsi per rimuovere la passerella e ripristinare le sponde danneggiate, chiedendo la massima rapidità. Si chiedeva al comune anche di comunicare entro due giorni un cronoprogramma dei lavori di sgombero. Il giorno successivo, il 23 febbraio, è arrivata la risposta del comune che ha temporeggiato, in attesa delle decisioni del tribunale di Pisa in merito all’accertamento tecnico preventivo. Passati altri dieci giorni, il 5 marzo,il comune trasmette il cronoprogramma per le operazioni di rimozione, ma non indica nessuna data certa per l’inizio dei lavori di sgombero. Ed ecco che oggi, 9 marzo, arriva il decreto ingiuntivo al Comune, che dovrà rimuovere la passerella entro 10 giorni e sistemare gli argini entro 20. Infatti, il decreto fa ricadere sul comune anche il risanamento delle sponde.

Facendo un salto indietro nel tempo, ciò che oggi appare come un accanimento sull’ente locale, è in realtà semplicemente l’applicazione di quanto previsto. Il decreto con cui il Genio civile autorizzava la realizzazione della passerella per ciò che riguarda l’aspetto idrico e di sicurezza idraulica prevedeva che in caso di ostruzione del corso d’acqua il concessionario – cioè il Comune – fosse obbligato a eseguire a proprie spese tutte le opere necessarie per il ripristino dei luoghi. Il concessionario, si legge dai documenti, “dovrà provvedere inoltre a ripristinare tempestivamente qualsiasi danno o guasto causato alle opere idrauliche ed al corso d’acqua in generale per effetto della presente autorizzazione, in conformità alle prescrizioni che saranno impartite dalla competente Autorità idraulica”. È evidente che il crollo della passerella, che da tre settimane riversa sul corso d’acqua, costituisca un ostacolo e quindi un pericolo.