“Quando c’è Rigoletto si sta sempre allegri”, in tanti per l’ultimo viaggio di Panattoni






Il ricordo di don Ernesto e di chi lo ha conosciuto e amato
Il sorriso sornione, l’aria allegra di chi conosce la vita, sotto quei baffi folti che mettevano subito allegria. È con questa immagine che tutti ricorderanno Rigoletto. La stessa immagine che i familiari hanno voluto stamattina sopra la bara di fronte all’altare, prima dell’ultimo viaggio di Rigoletto Panattoni, morto giovedì a 69 anni dopo una lunga malattia (qui la notizia).
Un male che alla fine, dopo quasi 3 anni, è riuscito a vincere la forza di Rigoletto, il gigante buono di Castelfranco di Sotto, storico volontario della Misericordia che tutti ricorderanno per la passione e l’impegno verso gli altri, sempre con il sorriso e la battuta di chi sa portare subito il buon umore. È per questo che in tanti hanno voluto salutarlo come si fa con gli amici più veri, riempiendo gli spazi della chiesa Collegiata ridotti dalle restrizioni della pandemia. In testa gli amici e volontari della Misericordia e della parrocchia, insieme al sindaco di Castelfranco Gabriele Toti.
“Tutti ricorderemo – ha detto durante l’omelia il parroco don Ernesto Testi – quell’aria sorniona, sorridente e scherzosa che vediamo in foto, ma Rigoletto non era solo questo, non era il burlone del gruppo. Era prima di tutto una persona impegnata nel volontariato e nell’attenzione verso gli altri, condotto sempre con il suo carattere allegro e sorridente. Erano tante le persone e gli anziani che accompagnava alle visite: quando c’è Rigoletto, dicevano, si sta sempre allegri. Ha fatto del bene e lo ha fatto come si vede, perché il bene va fatto anche col sorriso sulle labbra e senza farlo pesare. Per questo Rigoletto è stato un esempio, soprattutto in questo anno di sofferenza per tutti, affinché capiamo che siamo fragili e che dobbiamo imparare a custodirci gli uni gli altri”.