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La stampa come mezzo per fare rete: i giornalisti incontrano il vescovo Migliavacca

11 febbraio 2021 | 09:56
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La stampa come mezzo per fare rete: i giornalisti incontrano il vescovo Migliavacca
La stampa come mezzo per fare rete: i giornalisti incontrano il vescovo Migliavacca
La stampa come mezzo per fare rete: i giornalisti incontrano il vescovo Migliavacca
La stampa come mezzo per fare rete: i giornalisti incontrano il vescovo Migliavacca
La stampa come mezzo per fare rete: i giornalisti incontrano il vescovo Migliavacca

Per la 55esima giornata mondiale delle comunicazioni sociali

Il giornalismo come mezzo di incontro, come strumento per fare rete e mettere in contatto le persone. In un anno in cui gli incontri e i contatti sono mancati. La comunicazione intesa come esperienza, fatta di storie da conoscere e raccontare per poi trasmettere un vissuto, una storia. È questo il tema che il vescovo di San Miniato Andrea Migliavacca insieme a don Francesco Ricciarelli e Francesco Fisoni, dell’ufficio comunicazioni della diocesi, ha trattato con i giornalisti della diocesi. Il tradizionale incontro, quest’anno al 55esimo anno, che la Chiesa celebra per ricordare san Francesco di Sales si è tenuto anche in questo 2021, seppur in forma più ridotta.

Una riflessione che parte dal messaggio di papa Francesco: “Vieni e vedi”, comunicare incontrando le persone dove e come sono. Un tema decisamente attuale, che ancora una volta dimostra la capacità del Santo Padre di saper leggere le dinamiche sociali e le grandi tematiche che hanno bisogno di essere sviluppate. Un invito a lasciare il lavoro di redazione e a tornare a “consumare le suole delle scarpe” per dare un’identità alla notizia. Andare a cercare le storie delle persone invece di limitarsi a “passare” notizie già preconfezionate.

“In questo anno – la riflessione del vescovo Migliavacca – i giornali sono stati strumento di informazione, ma anche di sensibilizzazione. Soprattutto uno strumento che ha consentito di metterci in rete, di creare un collegamento. Un giornalismo che ci ha fatti sentire vivi, attivi, presenti con notizie reali e localizzate sul territorio. Non a caso il Papa sceglie il tema dell’incontro quando sono mesi che abbiamo delle limitazioni.

Ma il messaggio del Papa ci dice qualcosa di più: ci dice che la vera essenza della comunicazione non è passare la notizia, ma far vivere un’esperienza. La comunicazione intesa come esperienza perché inevitabilmente segnata da chi l’ha vissuta, che la racconta attraverso i suoi filtri. Poi c’è un secondo passaggio che consiste nel far fare esperienza della notizia: questo vuol dire formare un’opinione nel lettore, trasmettere un messaggio. Vieni e vedi vuol dire esserci e approfondire”.

L’approfondimento e la verifica al centro, come antidoto ai rischi della comunicazione ai tempi dei social, dove ognuno può diventare un comunicatore con ampio pubblico.