Botteghe creative a Castelfranco, il progetto per dare nuova vita ai rifiuti e al centro

L’amministrazione comunale ha avviato una campagna di ascolto per creare una partnership tra pubblici e privati e rilanciare il borgo
Partire dai materiali di scarto per fare un’opera d’arte o un manufatto d’artigianato. Un rifiuto che acquisisce nuovo valore grazie a mani esperte e creative che sanno trasformare ciò che qualcuno ha buttato in qualcosa che altri apprezzerebbero. Questa è la linea di fondo su cui si muovono le idee progettuali dell’amministrazione di Castelfranco di Sotto, che ha avviato una sorta di campagna di ascolto del territorio con l’intento di creare una partnership tra pubblici e privati per rilanciare il borgo. Si chiama Upcycling together, Botteghe creative.
Tantissime le professionalità coinvolte, seppur ancora in fase pre progettuale: dal design alla comunicazione, dalle aziende di smaltimento rifiuti alle associazioni di categoria e altri soggetti ancora. Ciascuno a portare la propria esperienza e il proprio know how. Poco più che idee per il momento, ma l’obiettivo, ancora senza alcuna scadenza, è quello di avviare un progetto pilota che prevede il riuso e riciclo di rifiuti ingombranti con l’obiettivo di creare filiere locali di microeconomia.
Per l’occasione il Comune ha partecipato a un bando della Regione per ottenere i finanziamenti necessari: costo stimato del progetto 40mila euro. È piuttosto strutturato, infatti, l’impianto su cui si basa. Si tratta di andare a modificare il contesto urbano offrendo un nuovo modo di vedere le cose, coinvolgendo la comunità locale per rafforzare il senso di appartenenza. Come? Partendo dalle scuole, per esempio, con progetti di formazione e informazione, con seminari aperti a tutti, incontri pubblici. E poi passando a mettere in pratica le conoscenza acquisite, creando un’economia sostenibile anche per gli oggetti di uso quotidiano.
Le ricadute sono potenzialmente molteplici: dalla creazione di nuovi posti di lavoro a un rinnovo degli arredi urbani, fino al rilancio del commercio locale. Magari tirando in ballo coloro che solitamente sono esclusi dalla sfera pubblica: i giovani, i migranti, gli artisti. Nel dettaglio, però, le iniziative concrete dovranno essere stabilite dagli enti che aderiranno alla partnership. Upcycling together si rivolge ad aziende di smaltimento dei rifiuti, associazioni di categoria, artigiani, distretto conciario, produttori agricoli, enti e scuole del mondo del design, cooperative sociali e associazioni giovanili.