Più spazio per tornare in presenza: Pontedera inaugura il polo scolastico Palazzo blu






Dal primo febbraio entreranno le classi del liceo Montale, in particolare gli studenti degli indirizzi di scienze umane, linguistico ed economico sociale
La necessità di spazi e il rispetto delle misure di sicurezza indicate dal comitato tecnico scientifico rispetto alla pandemia in corso hanno portato a un accordo tra Provincia, Comune e gli istituti del villaggio scolastico di Pontedera per trovare spazi aggiuntivi. Un’unità di intenti, alla quale ha dato il suo contributo anche la Regione Toscana, che ha portato a un rapido percorso di attuazione che si è concretizzato stamattina 30 gennaio 2021 con l’inaugurazione del polo scolastico Palazzo blu. Dal primo febbraio entreranno nelle nuove aule le classi del liceo Montale, in particolare gli studenti degli indirizzi di scienze umane, linguistico ed economico sociale: le 8 classi più numerose dell’istituto.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini, il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori e al sindaco di Pontedera Matteo Franconi.
“In Toscana – ha detto Nardini – abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, considerando la scuola una priorità, impegnandoci in questi mesi di pandemia su due binari paralleli. Da un lato affinché con la didattica a distanza non si andassero ad accrescere le diseguaglianze e quindi abbiamo stanziato risorse per i dispositivi e per la connettività nelle scuole, grazie alla collaborazione con l’assessore alle infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo. In una situazione così difficile l’impegno a non far restare nessuno indietro deve essere massimo, la scuola, infatti, deve essere il luogo delle opportunità, dove i divari diminuiscono e non certo il luogo dove crescono le diseguaglianze sociali, economiche, territoriali o digitali.
Dall’altro lato abbiamo lavorato affinché, appena possibile, le studentesse e gli studenti potessero tornare in classe perché sappiamo bene che la didattica a distanza, che è stata una scelta necessaria dettata dalla situazione sanitaria, non può sostituire la didattica in presenza, che è anche socialità. Abbiamo fatto una scelta coraggiosa, ma consapevole, monitorando costantemente l’andamento epidemiologico, con l’obiettivo di tenere insieme due diritti, quello all’istruzione e quello alla salute”.
“L’inaugurazione di un polo scolastico – ha detto il presidente Giani – è sempre un grande evento. Lo è ancora di più per Pontedera, per la provincia di Pisa e per la Regione, perché sottolinea come dalla ripresa delle lezioni in presenza, dopo tre settimane mai abbiamo dovuto registrare un incremento significativo dei contagi collegato alla ripresa dell’attività scolastica”. Giani, che ha parlato di “esperienza riuscita” ha poi aggiunto che “i dati ci consentono, anche per la prossima settimana, di rimanere in fascia gialla. E’ quindi davvero bello toccare con mano come nella comunità pontederese sia sentita la realizzazione di questo nuovo istituto, è cosa davvero notevole. La scuola ha un ruolo fondamentale nel futuro dei nostri giovani ma anche nel presente delle nostre comunità”.
La didattica in presenza deve tornare a essere la regola e la didattica a distanza l’eccezione, perché non possiamo permetterci di togliere opportunità ai nostri giovani. La Toscana sta mostrando che se si vuole si può. Certo bisogna procedere con senso di responsabilità e adottando tutte le misure necessarie, dai tutor anti affollamento ai tamponi a tappeto, ma dobbiamo continuare sulla strada della riapertura delle scuole perché ne va del futuro nostro e soprattutto delle nostre ragazze e ragazzi”.
“L’investimento sul nuovo polo scolastico di Pontedera – spiega il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo – è un segnale significativo in questa giusta direzione. Perché quando si mettono risorse sulla scuola significa che stiamo investendo sul futuro. E qui i soldi pubblici infatti sono stati impiegati per realizzare una struttura non solo più accogliente e efficiente, ma anche per avere spazi più ampi e aule larghe e accoglienti che consentano, appunto, di evitare affollamenti.
La Dad è un rimedio, una toppa e non sempre efficace perché svantaggia i figli delle famiglie che hanno meno mezzi economici e culturali e quindi aumenta le disuguaglianze. Pensiamo solo agli studenti che non hanno pc e abbonamento internet o vivono lontani dalle grandi città dove la connessione o non c’è o è particolarmente debole e instabile. Per questo la didattica in presenza è indispensabile. La scuola è un luogo di costruzione della comunità attraverso la socializzazione. E che sia così l’ho visto stamani negli occhi felici di tante ragazze e ragazzi che hanno potuto rivedere dal vivo i propri compagni di classe e i propri professori” .
“La conoscenza – ha aggiunto il consigliere regionale Andrea Pieroni – ha bisogno di essere ampliata e la scuola è la prima istituzione dedita a farlo, ma i tempi che corriamo hanno bisogno di risposte rapide ed efficaci sulla necessità di strutture adeguate, per insegnanti e studenti, che permettano di operare in sicurezza e quindi in tranquillità”.