Nuovo decreto, vietato consumare cibi e bevande in pubblico per scongiurare la movida

La stretta per evitare che il ritiro sia occasione di incontro e assembramento: dopo l’acquisto si mangia e si beve solo a casa
Nuovo decreto, non c’è solo il divieto da asporto, valido per bar e pasticcerie, alle 18. Ai più forse è sfuggito, ma fra le norme introdotte nel nuovo testo, in vigore fino al 5 marzo, c’è una regola che ‘taglia la testa al toro’ sulle possibilità di assembramenti in strade e piazze per emulare una simil-movida serale.
Lo dice testualmente il decreto approvato ieri e in vigore da oggi anche nelle zone dove vigono limitazioni più blande, come la zona gialla: “Dopo le 18 – dice il testo – è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico“.
Chi, dunque, compra per l’asporto nelle attività che ancora potranno farlo non lo potrà consumare all’aperto. L’asporto, insomma, ha come finalità quello di portare a domicilio il cibo o la bevanda acquistata. Una norma che, peraltro, forse avrebbe potuto consentire di mantenere attivo anche l’asporto in bar e pasticcerie, andando ad effettuare il controllo non sulla vendita ma sul consumo. Con il divieto di bere e mangiare in luoghi pubblici o aperti al pubblico, insomma, dovrebbe essere naturalmente scongiurata la possibilità di più persone di incontrarsi per sorseggiare qualcosa in compagnia fuori casa…
Si è deciso, invece, per la linea ancora più dura, obbligando di fatto bar e pasticcerie ad abbassare la saracinesca alle 18.