I cammini tra Medici e Dante, le vie della cultura da sfruttare secondo l’ex sindaco Vellone

A Santa Maria a Monte il connubio tra storia e turismo: “Un fattore di ripresa economica”
“La cultura è ritenuta, a ragione, fattore di ripresa economica che può offrire anche al nostro territorio opportunità da cogliere. Nei giorni scorsi i mezzi di informazione hanno pubblicato la notizia relativa alla nascita di due percorsi culturali: Le Vie di Dante e la Via Medicea, ambedue afferenti in qualche modo anche alla realtà di Santa Maria a Monte”. Partono da qui le proposte di Bernardo Vellone, ex sindaco di Santa Maria a Monte e storico, che individua i punti di forza del Castello utili per rilanciare il turismo. Un turismo lento, sempre più in voga, e all’insegna della conoscenza profonda dei luoghi.
“Il percorso storico-naturalistico-culturale legato alla dinastia dei Medici – ha spiegato Vellone – parte da Prato e trova conclusione a Fucecchio dopo essersi esteso per circa 80 chilometri e avere coinvolto realtà caratterizzate e accomunate da rilevanti segni della presenza della famiglia Medici. Il progetto si inserisce nella rete regionale dei Cammini e porta con sé la certezza di ricadute di carattere culturale ed economico. Da qui la necessità di valutare l’idea di inserire in tale progetto anche Santa Maria a Monte, territorio sul quale è tuttora possibile leggere tracce della presenza medicea. La più evidente tra queste, risale alla fine del Cinquecento. Nel 1592 il Consiglio Generale di Santa Maria a Monte concesse a livello perpetuo i possedimenti delle tenute delle “Pianora” e di ‘cerri erti’ (oggi Cerretti) alla Serenissima Granduchessa Cristina di Lorena, moglie del Granduca Ferdinando I. Ottenuto tale ‘dominio’, come ci ricorda Torello Gerbi in ‘Cenni Storici’, i Medici provvidero a disboscare in gran parte la tenuta delle Pianora, trasformandola in una ‘vasta fattoria’ con al centro la Villa (emergenza architettonica più rilevante sorta come villino di caccia dei Medici) e la chiesa dedicata a Santa Cristina. L’assetto di queste aree poderali coltivate è rimasto invariato nei secoli, storicizzando i perimetri e preservando l’assetto stradale e la finitura della pavimentazione. Credo che meriti riflettere sull’eventuale studio di un percorso che da Ponte a Cappiano, seguendo ad esempio, la via ‘Piè di monte’ (l’attuale via Lungomonte), raggiunga La Pianora attraverso due possibili varianti: quella di via di Pozzo, antica strada di collegamento fra il piano dell’Arno e la zona collinare e che costeggia l’omonima fortezza; e quella di Porta San Giovanni che ci conduce nel cuore del centro storico”.
“La seconda opportunità – ha continuato l’ex primo cittadino – di inserire il nostro territorio in circuiti culturali di rilievo regionale ci viene offerta dal progetto presentato nei giorni scorsi da parte del presidente della giunta regionale Eugenio Giani e denominato Le Vie di Dante, iniziativa volta a creare un itinerario turistico fra tutte le realtà toscane citate nella Divina Commedia. Anche in questo caso Santa Maria a Monte potrebbe giocare le proprie carte in quanto rientra tra le realtà richiamate, anche se non direttamente, nella Divina Commedia. Nel 33esimo canto dell’Inferno Dante narra la vicenda del conte Ugolino della Gherardesca, e nella seguente terzina (85-87) fa riferimento anche alle vicende storiche del castello di Santa Maria a Monte in epoca medievale:
Che se ‘l conte Ugolino aveva voce
d’aver tradita te de le castella
non dovei tu i figliuoi porre a tal croce
Santa Maria a Monte rientra nel novero delle ‘Castella’ richiamate dal Sommo Poeta. Dopo la sconfitta dei pisani nella battaglia della Meloria del 1284 ad opera dei genovesi, il conte Ugolino divenne Signore di Pisa. I Guelfi fiorentini approfittarono della sconfitta della repubblica ghibellina per stringere un’alleanza con Lucca e Genova; in conseguenza di ciò il conte Ugolino per rompere l’alleanza e garantire la neutralità di Lucca e Firenze, cedette a Lucca, i castelli di Bientina e Viareggio e a Firenze, i castelli di Fucecchio, Santa Maria a Monte, Castelfranco e Montecalvoli”.