Un documentario per raccontare la vita nel centro di ospitalità notturna di Santa Croce





L’esito del progetto La notte è giovane: sarà visibile dal 26 dicembre al due gennaio
Arriva a compimento il progetto La notte è giovane che nasce dalla collaborazione tra l’associazione Tra i Binari Aps e Le Querce di Mamre Onlus facendo del centro di ospitalità notturna Carlo Andreini in via Don Puglisi a Santa Croce luogo di intervento, incontro e indagine per l’azione artistico-sociale. Realizzato grazie al bando Giovani protagonisti per le comunità locali 2019 di Cesvot con il contributo di regione Toscana – Giovanisì in accordo con il dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale, e la partecipazione e il finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Il progetto ha visto all’attivo il Centro Giovani Rock City di Santa Croce come attore protagonista di questa azione con la finalità di mettere in connessione il centro notturno con il tessuto di giovani del territorio , creando connessione tra due realtà nello stesso comune e fondamentali per la comunità.
A partire da sabato 26 dicembre fino a sabato 2 gennaio sarà possibile vedere il documentario. “Ringrazio il Comune di Santa Croce sull’Arno – questo il commento di Serena Spinelli, assessore regionale -, le associazioni coinvolte e tutti coloro che hanno lavorato e reso possibile questo progetto, di cui il documentario rappresenta un importante strumento di restituzione e di condivisione di questa che a tutti gli effetti è un’esperienza collettiva di incontro, conoscenza reciproca e condivisione.
La regione Toscana è orientata a sostenere questo genere di percorsi, che hanno il merito di mettere in luce una realtà di accoglienza e solidarietà sul territorio, con le persone che ci vivono e lavorano, e di porla in relazione con i giovani, con il teatro, con la rete sociale e culturale che anima la comunità che la ospita. Un progetto, quindi, che ben si colloca all’interno delle linee regionali che vogliamo sviluppare in campo sociale, basate sull’inclusione, la coesione e la partecipazione e cui seguiremo volentieri ulteriori sviluppi”.
“Questa iniziativa – ha detto Nada Braccini, assessora alla coesione sociale a Santa Croce sull’Arno – si inserisce all’interno di un percorso in cui al centro troviamo il diritto alla casa. Un diritto che dobbiamo sempre tenere presente e che questo periodo di pandemia non mette in secondo piano, anzi. Semmai ne rammenta l’importanza”.
Non potendo organizzare una visione pubblica, Tra i Binari apre la possibilità di visionare il lavoro on line, aspettando che la fine della restrizione anti-covid e la primavera portino la possibilità di aprire un dibattito durante la presentazione aperta al pubblico prevista per il 2021. Con il documentario “Notturno. Facce, nomi, storie.”, per la prima volta, dopo più di venti anni di attività, si apre un focus sul centro di ospitalità notturna Carlo Andreini di Santa Croce Sull’Arno. Storie di persone che insieme hanno creato risposte efficienti e concrete all’emergenza abitativa sul territorio del Comprensorio del cuoio. Tante interviste si alterneranno raccogliendo le storie di operatori utenti e volontari che vivono il centro quotidianamente, cercando di aprire il dibattito anche intorno alla situazione contemporanea su questa emergenza sociale e sulla condizione di tutti quegli uomini e quelle donne “invisibili”.
“La pandemia ci ha impedito di realizzare questa iniziativa in presenza – ha ricordato Giulia Deidda, sindaca del comune -, così come era stata pensata inizialmente. E questo è un peccato e al tempo stesso un’opportunità. Un’opportunità perché questo documentario rimane nel tempo a testimoniare una realtà che per Santa Croce sull’Arno ha un peso importante, un peccato perché il contatto umano, la presenza, l’incontro costituiscono uno degli obiettivi di coesione sociale che ci siamo dati per questi cinque anni di amministrazione. Gli spazi pubblici che si condividono rafforzano le comunità, e in questo senso non possiamo andare avanti. Ma guardiamo con speranza al futuro, grazie anche al fatto che non abbiamo sospeso completamente le nostre iniziative, ne abbiamo soltanto cambiato in parte la natura, adattandoci e dimostrando a noi stessi e al mondo esterno che resistiamo con tenacia e determinazione alle difficoltà”.
Le interviste e le riprese sono state e realizzate da Tra i Binari, in seguito ad alcuni incontri di laboratorio teatrale che ne hanno facilitato la narrazione e l’incontro con gli utenti. Le colonne sonore del documentario sono state composte dall’Associazione di promozione sociale Rock City ETS, attraversando le indicazioni nate durante lo sviluppo del progetto: passato, presente e futuro.
Correlata al documentario è stata realizzata anche una mostra fotografica a cura di Simona Fossi: “Le persone che frequentano questo luogo spesso sono invisibili – ha detto la fotografa -. I loro sguardi però sono ricchi di storie. È per questo che durante le riprese per il documentario, ho pensato che volevo fermare alcuni momenti creando delle istantanee. Di questi ritratti, nessuno è in posa, gli sguardi sono lasciati liberi come i pensieri. I luoghi sono quelli della quotidianità del centro notturno.”