Un Muro della memoria per non dimenticare il coronavirus



Sarà fuori dalla collegiata di San Lorenzo
“Raccontare questi giorni malati, interrogarci su questo nostro tempo sospeso e sui disastri che abbiamo combinato”. Sono le parole del noto artista santacrocese Romano Masoni a descrivere il senso profondo della grande opera d’arte collettiva che presto abbellirà il muro laterale della chiesa di San Lorenzo Martire, in affaccio su via Pipparelli. Mentre un’altra, su vari pannelli, sarà esposta invece lungo via Turi.
L’opera d’arte sarà, appunto, collettiva, e testimonierà i tratti dell’inventario creativo dei santacrocesi Vittoria Becchetti, Riccardo Brotini, Giuseppe Lambertucci, Fulvio Leoncini, Romano Masoni, Elena Salvadorini, Gianluca Sgherri, Antonio Bobò. L’argomento per la riflessione lo darà come sempre la realtà che tutti ci circonda, che in questo caso è destinata ad entrare anche nei libri di Storia: la pandemia, il Covid-19 e tutto ciò che ha rappresentato in questo anno. “Un muro per ricordare”, questo il titolo dell’iniziativa, parzialmente finanziata dal comune ma a caccia di altri finanziamenti per prendere vita entro l’estate, parlerà “di pandemia e di natura violata, minacciata e oltraggiata” come ha proseguito Masoni nella sua presentazione.
Perché il pittore anche se prova a cantare il mondo e a seminare meraviglie, non vuole certo rimuover la morte che c’è. Eccome se c’è. E allora versa immagini come fosse sangue e le cauterizza qua e là tentando di frenare l’emorragia. Avventura che in questo caso vede l’entusiastica promozione del Movimento Shalom. “Fare un’opera del genere su questo muro, che occupa il posto in cui, un tempo, si prolungava la chiesa e stava il fonte battesimale, è un bel messaggio di speranza – dice il parroco don Donato Agostinelli – La stessa che ci deve muovere in un momento come questo. Questo è il momento di investire in cultura e speranza, esattamente come faremo noi per la nostra chiesa, che entro il 2022 sarà dotata anche di un organo”.
Ad ispirare gli artisti, come un filo rosso che collegherà le varie opere in composizione sul grande portale 6 metri per 6 progettato dall’architetto Paolo Giannoni, saranno i pensieri del filosofo francese Blaise Pascal, le cui parole, tratte dai ‘Pensieri’ (1623), introdurranno l’opera. “Pascal perché – continua Masoni – autore dotato di una grandiosa capacità di porre domande, instillare dubbi, cercare, senza mai fermarsi ad una definitiva risposta”.
“L’opera appesa, o meglio sospesa al muro della Chiesa Collegiata, si potrà ammirare in fondo a via Pipparelli, o come la chiamiamo noi santacrocesi la via del Proposto – ha spiegato Paolo Giannoni a nome di tutto il gruppo – sospesa come i nostri cuori di fronte ad un evento tanto tragico, sconvolgente ed imprevisto, un’idea per fissare la memoria di questo tempo e delle amare cicatrici che lascerà. L’arte, da sempre, è testimonianza del tempo vissuto e degli eventi che vi si svolgono e questa è un’occasione da non perdere per non dimenticare i sacrifici, i dolori, le privazioni e le morti che il Coronavirus ha provocato. Ci siamo stretti da santacrocesi attorno a questo progetto favoriti dalla pregevole adesione del Movimento Shalom onlus, rappresentato a Santa Croce sull’Arno da Don Donato Agostinelli. Per questo il nostro sostegno all’iniziativa è anche una testimonianza e un invito a tutti i nostri concittadini di usare la loro ben nota generosità affinché questo, come altri progetti, vedano la luce. Ovviamente tutto questo sarà fatto in collaborazione con l’amministrazione comunale, con la quale condividiamo l’idea che anche in tempi così bui e difficili l’Arte e la Cultura siano gli strumenti migliori per la convivenza sociale e civile. Santa Croce merita questo e molto altro”.
Undici i quadri che, come un unico quadro, contenuto in una cornice, comporranno il portale rappresentativo di una nazione intera, coinvolta tutta quanta, nella battaglia contro la pandemia, nella fiducia che ci vedrà tutti vincitori anche attraverso la sofferenza che unisce l’Italia dallo scorso marzo. Le opere nascono in forma pittorica e saranno poi digitalizzate e stampate su forex in modo da poter resistere alle intemperie.
Il progetto si completa con l’intervento in via Turi, dove saranno apposte sei opere all’interno delle finestre cieche del muro del centro parrocchiale Giovanni XXIII; opere che racconteranno la storia di Santa Croce sull’Arno attraverso i suoi simboli e le sue memorie. Nelle due opere il comune ha investito complessivamente circa 8mila euro.
“Questo progetto ci è stato presentato da Romano la scorsa estate – afferma il Sindaco Giulia Deidda – e ci ha colpito da subito l’urgenza artistica di cui Romano si era fatto portavoce. Otto artisti santacrocesi chiedevano un muro per raccontare con la pittura la loro visione del Covid, per trasformare la sofferenza in un messaggio potente, come solo l’arte può fare. La nostra è una comunità che crede molto nella memoria e noi non potevamo che accogliere positivamente questo progetto, sostenendolo per primi. Dal muro di via Pipparelli il passaggio all’idea di proseguire questo percorso artistico anche sul muro del centro parrocchiale di via Turi, è stato breve e il tutto ben si è inserito nel più ampio progetto di riqualificazione di via Turi e piazza Garibaldi presentato pochi giorni fa. Da Sindaco apprezzo molto che intorno al progetto si sia costituito un gruppo di santacrocesi amanti della cultura e dell’arte, che si sta dando da fare perché questa bella opera possa concretizzarsi”.
“Quello che stiamo vivendo è un momento epocale, che sconvolge e segna a livello di dinamiche mondiali, ed è per questo che deve essere raccontato fin da subito, perché non si perda nulla delle percezioni che il Covid ha provocato – continua l’assessore alla cultura Elisa Bertelli – abbiamo avviato diversi processi di raccolta di memorie sulla pandemia: questa estate abbiamo lanciato l’idea di diventare contenitore di memorie private scritte che ci permettessero di costruire un bagaglio di memoria collettiva per lasciare un segno che superasse nel tempo tutti noi. Il sostegno a ‘Muri per ricordare’ si inserisce in questo solco. Un sostegno che va nella stessa direzione di continuare a investire in cultura anche in questi mesi difficili. Appena ci è stato possibile abbiamo inaugurato una nuova mostra a Villa Pacchiani, per poi sospenderla per effetto del dpcm ancora in vigore, e venerdì scorso abbiamo presentato la nuova stagione teatrale, pronta a partire appena la situazione nazionale ce lo permetterà. La cultura è per noi un bisogno essenziale ed un servizio pubblico al pari di tutto il resto, per questo abbiamo continuato a sostenerla convinti, come amministratori, di avere anche il compito di sostenere un’economia che più di altre si sta trovando in difficoltà. Sostenere questo progetto significa inoltre dare corpo ad una forma di arte che diventa pubblica nel senso più stretto del termine perché sarà fruibile da chiunque e per un tempo indefinito”.